Carmine Parlato, ex autista di autobus a Sorrento, ha trasformato la sua vita sulla vetta del monte Faito, diventando guida e narratore delle bellezze locali. Per anni ha accompagnato turisti durante il breve ma intenso viaggio tra valle e cima, offrendo racconti e consigli che ancora risuonano tra chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo.
una nuova vita sulla montagna dopo l’autobus
Carmine Parlato, 59 anni, ha lasciato il lavoro di autista di autobus a Sorrento per abbracciare un ritmo diverso, legato alla natura e alla cultura del monte Faito. A distanza di anni dalla scelta, racconta con calma la trasformazione che lo ha portato a lasciare la città e dedicarsi alla montagna, dove si sentiva “a casa”. La scelta ha preso forma dopo un periodo in cui sentiva il bisogno di cambiare aria e di vivere a contatto con paesaggi che conosceva fin dall’infanzia.
Questa nuova realtà ha permesso a Carmine di mettere a frutto la sua esperienza di guida, stavolta però arricchita da aneddoti locali e dalla passione per la storia e la natura del territorio. La montagna è diventata uno spazio familiare in cui ogni giorno può scambiare parole con chi decide di visitare quel tratto di costa e verdi boschi.
otto minuti tra valle e vetta raccontati come un racconto
Il viaggio che Carmine conduceva con gli autobus durava appena otto minuti, ma in quei pochi istanti riusciva a catturare l’attenzione di turisti e visitatori. Durante il tragitto che va dalla valle fino alla vetta del monte Faito, lui raccontava le meraviglie incastonate in quel paesaggio: dettagli sulla flora locale, storie di vecchi sentieri, tradizioni della zona.
Il suo modo di raccontare trasformava il breve viaggio in una esperienza ricca di significato, dove ogni sguardo poteva posarsi su qualcosa di unico. Spesso ripeteva di mantenere attenzione e calma, esortando a tenere la vista fissa sulla bellezza per “non lasciarsi sopraffare dal vuoto che si apre accanto alla strada di montagna”. Il suo racconto era fatto di parole semplici, ma capaci di creare immagini vive nella mente di chi ascoltava.
il valore della testimonianza diretta nella riscoperta del territorio
Le parole di Carmine erano una specie di guida viva. L’esperienza fatta con gli autobus e la conoscenza del monte Faito lo rendevano punto di riferimento per chi voleva scoprire quei luoghi oltre la semplice cartolina. Il suo racconto aiutava a percepire la montagna non solo come un’attrazione naturalistica, ma come un luogo ricco di storie da custodire e tramandare.
La sua influenza si estendeva anche oltre i turisti: molti abitanti della zona trovavano in lui un compagno con cui condividere ricordi, curiosità e dettagli poco noti del territorio. Carmine dava voce a un patrimonio fatto di suggestioni e saperi che rischiano di andarsene con le generazioni più anziane.
storie di montagna che continuano a vivere
Questo ruolo di narratore, nato quasi spontaneamente, ha rafforzato l’identità locale e alimentato l’interesse verso il monte Faito. Grazie a chi come Carmine si dedica a raccontare e mantenere viva la memoria del luogo, anche oggi molti guardano con occhi diversi quei boschi e quelle vedute mozzafiato.
Anche se Carmine ha cambiato lavoro e orizzonte, le sue parole continuano a circolare. Chi ha fatto quella breve salita in autobus, l’ha ricordato per la voce calma e la passione con cui trasmetteva la conoscenza del monte Faito. Il modo in cui invitava a osservare e a non avere fretta ha segnato l’esperienza di tanti visitatori.
Il monte Faito resta oggi, più che mai, un luogo dove le storie di chi l’ha vissuto si intrecciano con la natura e il turismo lento. Carmine Parlato, con il suo racconto, ha lasciato un’eredità fatta di attenzione al dettaglio e curiosità verso la montagna, valori che incoraggiano ad apprezzare quel pezzo di terra con occhi nuovi.