Oggi, Casal di Principe, comune in provincia di Caserta, ha celebrato un importante traguardo nel contesto del 31° anniversario dell’omicidio di Don Peppe Diana, il prete che ha lottato contro la camorra. È stato infatti firmato il Patto Educativo di Comunità , un’iniziativa strategica volta a sostenere le nuove generazioni attraverso la promozione dell’educazione e della legalità. Questo documento mira a creare un sistema educativo integrato per affrontare le sfide attuali legate alla dispersione scolastica e alla povertà educativa.
Obiettivi del patto educativo di comunità
Il Patto Educativo di Comunità si propone di raggiungere obiettivi cruciali per la comunità. Tra i punti cardine vi è il contrasto alla dispersione scolastica, un problema serio che colpisce molti giovani nel territorio. L’iniziativa si concentra sulla promozione di un’educazione inclusiva, mirata all’equità di genere e alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Gli obiettivi comprendono anche la creazione di spazi e occasioni di partecipazione attiva per studenti, famiglie e comunità, in un contesto che valorizzi le risorse locali.
La firma del patto è avvenuta presso Casa Don Diana, un simbolo di riscatto per il territorio, confiscata al clan dei Casalesi e trasformata in un luogo centrale per le attività di legalità nel comune. Questo non è solo un passo verso l’inclusione sociale, ma una chiara affermazione della volontà di costruire un sistema educativo integrato che impegni tutte le parti coinvolte, dalle scuole alle associazioni locali.
Rete di collaborazioni per il progetto antenne
L’iniziativa è greggiata all’interno del progetto Antenne, finanziato dall’impresa sociale Con i bambini e coordinato dalla cooperativa sociale Eva. L’alleanza tra diverse entità, come Save the Children, ha portato alla creazione di un Punto Luce a Casal di Principe, un presidio socio-educativo fondamentale per l’intera comunità. Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale, ha evidenziato come il lavoro svolto da questo tavolo interistituzionale rappresenti un’azione condivisa, fondamentale per affrontare le problematiche legate all’istruzione e al benessere dei giovani.
Le collaborazioni tra terzo settore, istituzioni pubbliche e scuole sono essenziali. Questi attori devono unire le forze per costruire un repertorio concreto di azioni che possano fornire risposte efficaci alle necessità delle nuove generazioni. Una cooperazione sinergica che va oltre gli interventi singoli, contribuendo a creare una rete di supporto sociale ed educativo.
Impatto sul territorio e opportunità per i giovani
Il Patto Educativo di Comunità assume un’importanza particolare nel contesto di Casal di Principe, una zona profondamente influenzata dalla camorra. Valeria Ruffo, coordinatrice del progetto Antenne ed Eva Cooperativa Sociale, ha sottolineato l’importanza di una risposta forte alla stigmatizzazione del territorio, attraverso nuove opportunità per i giovani. Investire nell’educazione e creare spazi culturali rappresenta un modo per riaffermare il valore della legalità e della partecipazione attiva.
Questo impegno collettivo si traduce in un obiettivo chiaro: rigenerare la comunità attraverso la cultura, l’educazione e liberare il potenziale dei ragazzi di oggi, permettendo loro di essere protagonisti del loro futuro. Silvia Di Laurenzi, coordinatrice del Programma Punti Luce di Save the Children, ha evidenziato come il patto rappresenti un’azione concreta per affrontare la povertà educativa, sostenendo i diritti dei bambini e degli adolescenti.
I progetti futuri in questa direzione mirano a rafforzare le basi sociali e culturali, con la concreta speranza di costruire una comunità capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con determinazione e speranza. Un cambiamento profondo, che si spera possa avvenire attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori sociali e istituzionali nel territorio di Casal di Principe.