Caserta: arrestato uomo per sequestro e maltrattamenti di lunga durata nei confronti della compagna

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Caserta: arrestato uomo per sequestro e maltrattamenti di lunga durata nei confronti della compagna - Gaeta.it

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A Caserta, un uomo è stato arrestato dalla polizia per gravi reati di sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione, dopo che la sua ex compagna ha trovato il coraggio di denunciare anni di violenze e abusi. La vicenda, emersa grazie all'intervento della Squadra mobile, offre uno spaccato drammatico della violenza domestica e delle difficoltà che molte donne affrontano nel tentativo di liberarsi dai legami tossici.

La denuncia e avvio delle indagini

L'indagine ha avuto inizio dopo la denuncia presentata da una donna di origine rumena, trentaseienne e residente a Caserta. La vittima ha raccontato di una storia segnata da continui maltrattamenti da parte del compagno, un uomo di nazionalità rumena già noto alle forze dell’ordine per reati simili. Questa denuncia ha aperto la strada a un approfondito lavoro investigativo da parte della polizia, che ha ricostruito i dettagli di una vicenda drammatica.

Secondo i racconti della donna, le violenze erano iniziate in modo progressivo, mentre lei cercava di allontanarsi da Caserta, spaventata dai maltrattamenti. Purtroppo, nel settembre del 2017, qualcosa di terribile è accaduto: una vera e propria cattura. L'uomo l'ha trascinata in auto e portata a CURTI, un comune vicino, dove ha continuato a esercitare un domicilio coatto. L'analisi delle comunicazioni tra la vittima e l’arrestato ha messo in luce il controllo esercitato su di lei, che si è tradotto in un lungo periodo di isolamento e paura.

Anni di libertà condizionata: la vita in schiavitù

Per oltre sei anni, la donna ha vissuto in una situazione di totale degradazione. Secondo le testimonianze raccolte dalla Squadra mobile, l'uomo la segregava in una stanza, privandola frequentemente di cibo e acqua e costringendola a elemosinare. In caso di incapacità di portare denaro, la donna era brutalmente picchiata. Questa prassi sistematica di abuso rappresenta una grave violazione dei diritti umani.

Le percosse erano associate a episodi estremi di violenza, tra cui due aggressioni in cui la donna è stata accoltellata. Le cicatrici, ancora visibili sulla sua testa, rappresentano le ferite fisiche ma anche il tormento psicologico vissuto nel corso degli anni. Il ripetuto sfruttamento e le minacce hanno ridotto la sua dignità e autonomia, rendendola sempre più vulnerabile e isolata dal mondo esterno.

La fuga e la richiesta di aiuto

Nel 2023, un barlume di speranza si presenta nella vita della donna. Riuscita a organizzare la propria fuga, porta con sé due dei suoi quattro figli e trova rifugio presso una cognata. Tuttavia, la libertà è breve, poiché il suo ex compagno riprende contatto minacciandola nuovamente. L'uomo pretende 25.000 euro per non farle del male e mettere in pericolo la vita dei suoi familiari residenti in Svizzera.

La paura e la costrizione spingono la donna a rivolgersi alla polizia. Le indagini della Squadra mobile hanno quindi portato alla raccolta di prove sufficienti a sostenere le sue accuse. Pertanto, la Procura di Napoli ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del maltrattante, il quale è stato rintracciato e trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Questo arresto rappresenta un segno concreto di giustizia, ma evidenzia anche l'importanza di affrontare il tema della violenza domestica in modo attento e responsabile. La vittoria della donna, infine, è un richiamo alla solidarietà sociale e alla necessità di garantire spazi sicuri per chi è vittima di abusi.

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