Il clima di sicurezza nella provincia di Caserta sembra prendere piede grazie ai costanti interventi delle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata. Il comandante provinciale dei Carabinieri, Manuel Scarso, ha recentemente comunicato i risultati delle operazioni svolte nel 2024, che hanno visto impegnata l’Arma nella lotta contro la camorra. Questi sforzi hanno portato a significativi arresti e al monitoraggio di figure cruciali legate ai clan, contribuendo a una situazione ritenuta meno emergenziale rispetto al passato.
La strategia di contrasto alla camorra
Nel quadro di un approccio proattivo, il comandante Scarso ha messo in luce l’importanza di non permettere alla camorra di “rialzare la testa”. Il 2024 ha visto molte operazioni mirate a fermare esponenti di clan storici, in particolare grazie a un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tra i vari successi, si annovera lo smantellamento del clan Picca, ritenuto una costola dei Casalesi, attivo nelle zone di Teverola e Carinaro. Questo risultato è avvenuto in seguito all’arresto di Aldo Picca, un personaggio di spicco della camorra, recentemente tornato in libertà.
La gestione delle emergenze legate alla criminalità organizzata richiede un’adeguata vigilanza. Scarso ha specificato che i carabinieri hanno mantenuto sotto osservazione questi elementi pericolosi, riuscendo a riarrestarli e interrompere le loro attività illecite. È un segnale chiaro che il consenso di cui una volta godevano questi gruppi sta diminuendo, ma l’attenzione rimane alta poiché nei prossimi mesi altri membri dei clan potrebbero concludere il loro periodo di detenzione.
L’arresto dei capi storici della camorra
Un ulteriore sviluppo di rilievo è stato l’arresto di Emanuele Libero Schiavone, il figlio di Francesco “Sandokan” Schiavone, un noto padrino del Casertano. Dopo aver trascorso del tempo in carcere, Schiavone ha tentato di riequilibrare i poteri del clan, riprendendo il controllo delle vendite di droga. Questo tentativo ha coinvolto anche Francesco Reccia, un altro membro della cosca, portando a nuovi arresti che hanno dimostrato la resilienza della criminalità organizzata, nonostante i recenti successi dei carabinieri.
Tuttavia, Scarso ha affermato che attualmente non si registra un’emergenza camorra come in passato. Nonostante ciò, rimane fondamentale mantenere alta la guardia e intervenire prontamente, perché la criminalità ha radici profonde nel tessuto sociale. Ogni arresto e intervento deve essere visto anche come un’opportunità per garantire un futuro senza mafia alle nuove generazioni.
Un approccio culturale contro la criminalità
Oltre alla lotta fisica contro i clan, Scarso ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale nella comunità. Ha invitato imprenditori e cittadini a promuovere la denuncia di atti illeciti e infiltrazioni camorristiche, sottolineando che la collaborazione con le autorità è essenziale per sconfiggere definitivamente la camorra. Un messaggio chiaro è diretto a tutti: il cambiamento non può avvenire solo attraverso le forze dell’ordine, ma richiede l’impegno collettivo di tutta la società.
Non mancano le richieste di supporto delle pubbliche amministrazioni. Scarso ha chiesto alle istituzioni locali di unirsi a questa battaglia, affinchè si crei un ambiente in cui la legalità possa affermarsi. Le ricorrenti indagini su corruzione e appalti pubblici hanno evidenziato la complicata interazione tra politica e crimine organizzato, settore in cui l’Arma ha messo in atto importanti operazioni che hanno già avuto ripercussioni significative.
Le recenti indagini e le loro conseguenze
Nel corso del 2024, le indagini hanno colpito anche il Comune di Caserta e la Provincia, rivelando situazioni di condizionamento della camorra in ambito amministrativo. Questo ha portato a importanti dimissioni, fra cui quella del presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, e coinvolgimenti di figure politiche come il consigliere regionale Giovanni Zannini. Questi sviluppi segnalano non soltanto i legami tra politica e criminalità, ma anche l’intento delle forze dell’ordine di radicare un clima di sicurezza più forte nella regione.
Ci si aspetta che tali operazioni continuino a essere una priorità per i carabinieri, mirando a smantellare le reti del crimine organizzato e a restituire alla comunità un senso di legalità e giustizia.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Sara Gatti