caserta nomina don salvatore saggiomo garante per i diritti delle persone detenute dopo quattro anni

caserta nomina don salvatore saggiomo garante per i diritti delle persone detenute dopo quattro anni

Don Salvatore Saggiomo nominato garante dei diritti delle persone private della libertà nella Provincia di Caserta, con un impegno volontario per la tutela dei diritti umani e il reinserimento sociale dei detenuti.
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Don Salvatore Saggiomo è stato nominato garante dei diritti delle persone private della libertà nella provincia di Caserta, ruolo svolto gratuitamente per promuovere il rispetto dei diritti umani e il reinserimento sociale dei detenuti. - Gaeta.it

La Provincia di Caserta ha scelto, dopo un’assenza di quattro anni, don Salvatore Saggiomo come nuovo garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Questa nomina segna una tappa importante nel percorso verso il rispetto dei diritti umani e l’attenzione alle condizioni carcerarie nella provincia.

ruolo e impegno di don salvatore saggiomo nella giustizia sociale

Don Salvatore Saggiomo è sacerdote nella diocesi di Aversa e viceparroco nella chiesa di San Massimiliano Maria Kolbe a Giugliano in Campania. Da anni si dedica a temi sociali legati alla giustizia e sostiene in modo costante i più vulnerabili. Ha svolto l’incarico di cappellano nel carcere di Secondigliano, un’esperienza che lo ha portato a stare vicino ai detenuti offrendo supporto spirituale e promuovendo attività di reinserimento nella società.

impegno giornalistico e associazione anticamorra

Oltre al lavoro pastorale, don Saggiomo collabora nel campo giornalistico. Con Gennaro Panzuto ha fondato l’associazione “NCO – Niente Camorra Oggi“, nata per combattere le mafie locali e proporre modelli di vita differenti ai giovani campani. Conserva oggi la carica onoraria di presidente in questa realtà anticamorra che ne sottolinea l’impegno civile. Attraverso queste iniziative, contribuisce a promuovere un’azione concreta contro la diffusione della criminalità nelle periferie.

l’incarico gratuito e le parole di don saggiomo sul ruolo di garante

L’incarico di garante viene svolto a titolo gratuito, un dettaglio che evidenzia la natura volontaria e di servizio del compito affidato a don Saggiomo. Il sacerdote ha dichiarato di accettare l’incarico con senso di responsabilità, pienamente consapevole delle difficoltà che lo attendono nel monitorare il rispetto dei diritti delle persone recluse. Il suo intento è portare avanti una linea che consenta non solo di far rispettare le norme fondamentali, ma anche di costruire percorsi di reinserimento sociale validi e tangibili.

la visione di don saggiomo sui diritti umani e la dignità

Ha sottolineato che “chi commette errori deve pagare, ma senza perdita di dignità personale.” Questo approccio mette al centro la tutela dei diritti umani anche per chi è privato della libertà, rispondendo a un’esigenza di giustizia che tenga conto della condizione e del rispetto della persona dietro la sbarra. Queste parole offrono un segno netto della linea che don Saggiomo intende seguire nel suo mandato.

il contesto della nomina e i ringraziamenti istituzionali

La scelta di don Salvatore arriva a distanza di quattro anni dall’ultimo garante nominato, un vuoto importante nella provincia di Caserta rispetto a un ruolo capace di vigilare sulle condizioni di vita e di trattamento delle persone recluse. Il suo insediamento è stato reso possibile grazie all’impegno di alcune istituzioni locali.

Don Saggiomo ha infatti ringraziato il presidente facente funzioni della Provincia di Caserta, Marcello De Rosa, e il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, che hanno sostenuto la sua candidatura e facilitato la nomina. La loro collaborazione evidenzia un dialogo tra istituzioni civili e religiose per affrontare temi di grande sensibilità sociale, legati alla tutela dei diritti e all’attenzione verso chi vive l’esperienza del carcere.

Questa nomina non è solo un riconoscimento personale per don Salvatore ma anche un segnale verso un impegno collettivo su temi di giustizia e diritti fondanti. La provincia di Caserta torna ad avere una figura in grado di rappresentare quel ponte necessario tra istituzioni e persone detenute.

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