La storica dimora del Castello Villanova di Strambino è stata recentemente acquistata da un nuovo proprietario, scatenando una serie di interrogativi e preoccupazioni tra i cittadini locali. La residenza, che è stata per secoli parte integrante del patrimonio nobiliare dei conti di San Martino, ha cambiato le sue sorti. Si vocifera che l’acquirente sia un ricco ereditiere svizzero, ma ci sono anche speculazioni su un possibile legame russo dell’individuo. La cifra di vendita rimane sconosciuta, sollevando ulteriori dubbi sulla transazione.
Dettagli sulla transazione e la situazione attuale
Le negoziazioni per la vendita del castello sarebbero avvenute lo scorso dicembre. Tuttavia, la cifra esatta per la quale è stata portata a termine la transazione non è ancora stata rivelata. Inizialmente, il Castello Villanova era stato posto sul mercato con un prezzo di partenza fissato a 3,2 milioni di euro. Non si sa se il prezzo finale si allinei a questa valutazione o se ci siano state concessioni nella trattativa.
Un aspetto saliente da considerare è che l’atto di vendita non è ancora ufficialmente registrato. Questo perché la Soprintendenza ai Beni Artistici, Architettonici e Paesaggistici di Torino ha il diritto di prelazione su beni di rilevanza storica come il castello. Qualora decidesse di esercitare questo diritto, l’acquisto da parte dell’ereditiere potrebbe essere annullato, permettendo una gestione pubblica della struttura. Ciò accentuerebbe il dibattito su come il castello possa restare un bene accessibile alla comunità, invece di essere trasformato in una proprietà privata esclusiva.
La storia affascinante del Castello Villanova
Il Castello Villanova è avvolto da una storicità che risale a molti secoli fa. Nel XIX secolo, il ramo dei conti di San Martino si estinse per mancanza di eredi e l’ultima contessa, donna Belletrutti di San Biagio, donò la dimora a Don Giovanni Bosco. Tuttavia, il santo, rendendosi conto dell’impossibilità di gestire un immobile di tale grandezza, nel 1875 decise di cederlo al conte Edoardo Scarampi di Villanova, da cui il castello prende il nome.
La proprietà ha cambiato diverse mani nel corso degli anni, giungendo infine alla contessa Anna Barattieri di San Pietro, moglie del marchese Vittorio Sallier de La Tour. Familiare a generazione, l’immobile ha avuto un’importante funzione sociale: la famiglia della contessa ha spesso aperto le porte del castello per eventi culturali e manifestazioni artistiche. Queste iniziative hanno permesso alla popolazione di godere di uno spazio suggestivo, ma ora ci si interroga sul futuro di tali attività.
Implicazioni per la comunità locale e attività culturali
Con la vendita del Castello Villanova, molte associazioni locali esprimono preoccupazione per la perdita di accesso a questo bene culturale così prezioso. Durante gli ultimi anni, la dimora ha ospitato eventi significativi, permettendo ai cittadini di sfruttare le sue bellezze. Ora, con il probabile passaggio a un proprietario privato, c’è il timore che tali eventi possano non essere più replicabili. Questo aspetto è particolarmente delicato, considerando il forte legame tra la comunità e la residenza storica.
Nei mesi precedenti, il Castello Villanova è diventato anche un set cinematografico importante. La fiction “Il Conte di Montecristo“, trasmessa su Rai1, ha messo in risalto gli splendidi interni del castello, aumentando così la sua notorietà. Le riprese, effettuate tra il 14 e il 19 settembre, si sono svolte grazie a una vasta troupe, che ha evidenziato non solo l’affascinante architettura della dimora, ma anche il grande piazzale e il suo parco. Questa visibilità ha attratto l’attenzione internazionale, portando adesso alla situazione in cui il castello rischia di diventare inaccessibile al pubblico.
Riflessioni sul futuro del Castello e iniziative locali
In contrasto, non lontano dal Castello Villanova sorge Castelvecchio, un’altra residenza storica che ha continuato a essere accessibile per eventi culturali. L’attuale proprietario, il conte Guido Marchetti di Muriaglio, ha aperto le porte della sua dimora per iniziative di rilevanza nazionale, creando un’opportunità per la comunità di partecipare a eventi come la manifestazione “Strambinaria – Folle di Scienza”.
Questa differenza nei modelli di utilizzo tra i due castelli ha sollevato il malcontento tra i cittadini e le associazioni locali, che temono di veder chiuso l’accesso a uno spazio che fino a ora ha rappresentato un importante punto di riferimento culturale. Se la Soprintendenza non eserciterà il diritto di prelazione, il Castello Villanova potrebbe passare definitivamente a una dimensione privata, destinata a scopi esclusivamente privati, perdendo così il suo profondo legame con la comunità.
La comunità di Strambino si trova ora in una situazione di attesa, con la speranza che la questione procedurale si risolva in modo da garantire l’accesso pubblico a un patrimonio che racconta la storia e la cultura locale. I cittadini temono una visione futura in cui questo angolo di storia possa diventare una mera enclave privata, allontanandosi dalle sue radici sociali e culturali. La prossima decisione della Soprintendenza sarà cruciale per creare un equilibrio tra opportunità di sviluppo privato e la conservazione dei beni comuni.
Ultimo aggiornamento il 5 Febbraio 2025 da Sara Gatti