Castelluccio e Norcia, due località del Centro Italia duramente colpite dal terremoto del 30 ottobre 2016, stanno vivendo una fase complessa di rinascita e ricostruzione. Mentre i lavori proseguono, il paesaggio, una volta abitato da una comunità fiorente, mostra segni evidenti di cambiamento. Le macerie sono state rimosse, ma la trasformazione non è stata priva di difficoltà. L’obiettivo ora è quello di preparare queste cittadine non solo al recupero delle identità culturali, ma anche all’accoglienza dei turisti e dei pellegrini in vista del Giubileo.
Castelluccio: tra nostalgia e progetti futuri
A Castelluccio, un tempo famoso per i suoi splendidi paesaggi di fiori, il senso di nostalgia prevale negli abitanti e nei visitatori. Il borgo è ancora in parte irriconoscibile, sebbene siano iniziati lavori significativi per la ricostruzione. Le gru, visibili da lontano, testimoniano l’avvio di un processo che interessa anche molte altre zone dell’Umbria e delle Marche. La presenza di turisti che si aggirano tra i container che ospitano botteghe e ristoranti rappresenta un primo segnale di vita, un passo verso la normalità.
Il recente Giubileo Santa Maria, atteso nel 2025, costituisce una sfida importante per Castelluccio, che si prepara ad accogliere migliaia di pellegrini. Il futuro non si limita alla semplice ricostruzione, ma include un progetto di “ricostruzione integrata” che prevede la creazione di una grande piastra sismoresistente sopra la quale verranno costruiti nuovi spazi pubblici e privati. L’amministrazione locale ha già messo a punto il piano di sviluppo che si avvale di 60 milioni di euro di fondi per il ripristino e il potenziamento delle strutture.
Con oltre 3.500 progetti autorizzati, Castelluccio è parte di un percorso che mira a ripristinare l’equilibrio abitativo e commerciale della zona. Tra le priorità vi sono anche gli interventi per la sicurezza sismica degli edifici esistenti, elementi chiave per garantire un futuro sereno ai residenti e ai turisti.
Norcia: un simbolo di resilienza e speranza
Norcia, a pochi chilometri da Castelluccio, ha visto simili sforzi di ricostruzione. Qui, il 30 ottobre ha rappresentato un giorno di commemorazione per le vite e le strutture perse nel devastante sisma. La Basilica di San Benedetto, simbolo della città, è ancora avvolta da ponteggi mentre continua il restauro, finanziato attraverso un mix di fondi europei, contributi statali e risorse da enti privati. Il sindaco di Norcia, Giuliano Boccanera, ha espresso un messaggio di fiducia, affermando che “il centro storico sarà completamente recuperato entro cinque anni.”
Accanto alla basilica, è stata avviata anche la costruzione di un nuovo polo scolastico, un progetto da 17 milioni di euro che rappresenta un passo significativo per riportare i giovani al cuore della comunità. Gli sforzi non si limitano solo agli edifici religiosi e scolastici, ma si estendono anche alle infrastrutture e ai servizi, progettando un futuro in cui presenza e storia possano coesistere.
La ricostruzione a Norcia è contraddistinta da un approccio olistico, mettendo in risalto l’importanza della comunità nel processo di recupero. La pubblica amministrazione sembra orientata a combinare le forze del pubblico e del privato, assicurando che gli interventi siano funzionali e durevoli.
Il bilancio della ricostruzione in Umbria e Marche
A livello più ampio, si stima che fino ad oggi siano stati investiti oltre cinque miliardi di euro per la ricostruzione dei territori interessati dal sisma del 2016. Di questi, 2,7 miliardi sono stati erogati solo dall’inizio del 2023, evidenziando un’accelerazione nei lavori di recupero. Le Cassa depositi e prestiti ha comunicato che nel mese di ottobre, un picco di 168,5 milioni di euro è stato destinato a coprire le spese per i progetti di ricostruzione privata.
Il bilancio della ricostruzione comprende oltre 20.000 cantieri privati, con circa 11.000 già conclusi. Anche gli interventi pubblici hanno fatto passi avanti, con il 95% dei progetti autorizzati. Oltre 4,2 miliardi di euro sono stati messi a disposizione per le opere pubbliche, secondo i dati forniti dalla Presidenza del Consiglio.
Nelle Marche, il numero delle domande presentate ha superato le 18.000, con circa 12.700 esiti positivi di finanziamento. Le cifre parlano chiaro: oltre 3,65 miliardi di euro sono stati già liquidati per le attività di ricostruzione, mentre i cantieri attivi ammontano a quasi 7.000 nel territorio marchigiano.
La ricostruzione continua a essere complessa, ma i dati mostrano un progresso significativo. I cittadini delle zone colpite, supportati dalle istituzioni, stanno riprendendo in mano le loro vite e, gradualmente, il ritorno alla normalità sembra sempre più vicino.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Laura Rossi