Catalogna investe 2,3 miliardi per prevenire scarsità idrica: nuove strategie per la sicurezza della risorsa

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Catalogna investe 2,3 miliardi per prevenire scarsità idrica: nuove strategie per la sicurezza della risorsa - Gaeta.it

Un ampio intervento del governo catalano mira a risolvere i problemi ricorrenti di carenza d'acqua nella regione. Con un investimento previsto di 2,3 miliardi di euro entro il 2040, la Catalogna sta sviluppando una strategia che si propone di garantire la sicurezza idrica e ridurre la dipendenza dalle precipitazioni atmosferiche. La presentazione di questa nuova iniziativa è avvenuta la scorsa settimana dal presidente della regione, Salvador Illa, il quale ha sottolineato l'urgenza di affrontare e mitigare la crisi idrica che ha colpito la Catalogna negli ultimi quattro anni.

Desalinizzazione e gestione efficiente delle risorse

Progetti prioritari per la sicurezza idrica

Circa la metà del budget totale di 2,3 miliardi di euro è già stata riservata per progetti volti a migliorare la gestione delle risorse idriche. Tra questi, spicca la costruzione di un nuovo impianto di desalinizzazione lungo la Costa Brava, il cui costo è stimato intorno ai 200 milioni di euro. Anche se non sono stati ancora resi noti i dettagli specifici riguardanti la localizzazione precisa di questo impianto, la realizzazione di questa iniziativa richiederà una cooperazione attiva con il governo spagnolo, evidenziando dimostrazioni concrete di interesse per affrontare la questione della scarsità di acqua.

In aggiunta a questo, si contano già dodici impianti di desalinizzazione progettati dal precedente presidente del governo catalano, Pere Aragonès. Si tratta di una chiara manifestazione della volontà della Catalogna di diversificare le fonti d'acqua, passando da un modello tradizionale, che si basa esclusivamente sulle precipitazioni, a un sistema più resiliente e sostenibile.

Ristrutturazione e recupero delle acque reflue

Un altro aspetto cruciale del piano prevede la deviazione delle acque reflue dal fiume Besòs verso il fiume Llobregat, un'iniziativa strategica che consentirà di trattare l'acqua in uscita per renderla nuovamente utilizzabile. I lavori per la creazione di impianti di trattamento delle acque si stanno portando avanti anche in località come Mataró e Figueres, con l'obiettivo di ripristinare le falde acquifere e fornire acqua per le coltivazioni.

Il ministro del Territorio, delle Abitazioni e della Transizione Ecologica, Silvia Paneque, ha illustrato il passaggio a un modello di gestione circolare, menzionando come una grande quantità di acqua potenzialmente utilizzabile venga attualmente sprecata. La strategia proposta mira a massimizzare l'efficienza nella gestione delle risorse idriche, ponendo fine a un approccio lineare che si traduce in perdite significative.

Dichiarazione di emergenza siccità e attuazione delle misure

Situazione attuale dei bacini idrici

A febbraio di quest'anno, il governo catalano ha dichiarato emergenza siccità a causa della grave carenza d'acqua, con i bacini idrici che avevano raggiunto una capacità inferiore al 16%. Questo contesto ha destato preoccupazione, considerando che si trattava della situazione di siccità più allarmante degli ultimi decenni. In risposta, sono state imposte restrizioni severe sull'uso dell'acqua, come il divieto di riempire piscine o innaffiare giardini, impattando in modo significativo la vita quotidiana dei cittadini e le attività agricole.

Le misure restrittive hanno riportato una normalizzazione a maggio, quando i livelli d'acqua nei serbatoi hanno superato il 20% della capacità, ma la situazione è rimasta delicata. Di fronte alle incertezze climatiche e alla possibilità di un futuro sempre più secco, il governo catalano si sta dedicando a garantire un approvvigionamento idrico costante e sostenibile.

Nuovi obiettivi a lungo termine

Paneque ha rinforzato il messaggio che la siccità, pur presentando segni di miglioramento, ha carattere persistente e pericoloso per la regione. La nuova strategia prevede un ulteriore investimento di un miliardo di euro rispetto al piano del precedente presidente, con l'obiettivo ambizioso di ottenere il 70% dell'acqua consumata dalla regione da fonti non legate alle piogge entro il 2027. Attualmente, solo il 33% dell'acqua utilizzata in Catalogna proviene da queste alternative.

Inoltre, il progetto di riportare le acque reflue dal Besòs al Llobregat per renderle potabili rappresenta una novità significativa della nuova gestione, percorrendo una strada innovativa rispetto al piano precedente, che prevedeva penali per i comuni ad elevato consumo idrico.

Mediante queste misure, la Catalogna si prepara ad affrontare l'inevitabile sfida della scarsità idrica con un approccio integrato e lungo termine, per garantire il benessere dei suoi cittadini e la salute dell'ambiente.

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