Catturato un latitante a torre lapillo: carabinieri arrestano cosimo mazzotta condannato a 30 anni per omicidio

Catturato un latitante a torre lapillo: carabinieri arrestano cosimo mazzotta condannato a 30 anni per omicidio

Cosimo Mazzotta, condannato a 30 anni per l’omicidio di Gabriele Manca, è stato arrestato nel Salento dai carabinieri dopo una lunga latitanza in un bed and breakfast di Torre Lapillo.
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Un latitante condannato a 30 anni per omicidio è stato arrestato dai carabinieri in un bed and breakfast nel Salento dopo una lunga operazione sotto copertura. - Gaeta.it

Un uomo condannato a trent’anni di carcere è stato fermato dai carabinieri in un bed and breakfast vicino al mare nel Salento. L’arresto è avvenuto dopo una lunga latitanza, durante la quale l’uomo è riuscito a eludere le forze dell’ordine nascondendosi in un piccolo centro turistico. La vicenda ha coinvolto diverse unità investigative impegnate in un’operazione sotto copertura decisiva per l’esito riuscito.

La cattura di cosimo mazzotta nel salento

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce hanno concluso l’arresto di Cosimo Mazzotta, 51 anni, originario della stessa provincia, che era latitante dallo scorso 8 marzo. Per entrare in azione, due militari si sono travestiti da turisti e hanno prenotato una stanza nel bed and breakfast di Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo, dove Mazzotta si era rifugiato. Dopo diversi giorni di appostamenti e controlli mirati, un’azione coordinata ha portato all’irruzione nella struttura, cogliendo il latitante di sorpresa.

Dettagli sulla latitanza

Mazzotta si era registrato con un falso nome per non attirare attenzioni, viveva in isolamento e aveva evitato contatti esterni. Ai carabinieri ha riferito di muoversi solo per brevi passeggiate lungo la spiaggia vicina. Al momento dell’arresto l’uomo era solo e non ha opposto resistenza, ma è stato trovato in possesso di diverse utenze telefoniche e più telefoni, probabilmente per mantenere contatti nascosti.

I dettagli della condanna per omicidio

La condanna a 30 anni inflitta a Cosimo Mazzotta risale al 30 maggio 2024, quando la Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha confermato la sentenza emessa nei suoi confronti. Si tratta di una pena per omicidio in concorso, aggravato da premeditazione e motivi futili, per l’omicidio di Gabriele Manca, ventunenne ucciso il 17 marzo 1999. Il giovane morì in una zona di campagna a Lizzanello, a pochi chilometri da Lecce, vittima di una esecuzione pianificata.

Ricostruzione dei fatti

Le indagini svolte dai carabinieri del Ros hanno ricostruito con precisione le dinamiche della morte del giovane, legata a controversie nello spaccio di droga. Manca fu colpito alle spalle mentre tentava di scappare da un gruppo di quattro persone armate che lo attendevano per eliminarne la presenza. Mazzotta è stato identificato come esecutore materiale dell’omicidio.

Il percorso degli investigatori e la strategia per l’arresto

L’operazione si è sviluppata attraverso una serie di attività sul territorio, con appostamenti e osservazioni prolungate attorno al bed and breakfast. I carabinieri hanno spiegato di aver adottato una strategia mimetica, scegliendo di confondersi tra i turisti per non far capire ai residenti o all’interessato la presenza delle forze dell’ordine. La prenotazione in una stanza attigua a quella di Mazzotta ha permesso un controllo ravvicinato e un coordinamento rapido in caso di necessità.

L’irruzione finale

Nella sequenza finale, le pattuglie hanno circondato la struttura, impedendo ogni possibile fuga, per poi entrare e bloccare il ricercato senza violenza né conflitti. La presenza di vari telefoni era probabilmente uno strumento per la latitanza e la fuga. L’arresto è stato confermato da fonti ufficiali e rappresenta un risultato importante per la giustizia locale e per la lotta contro reati legati alla criminalità organizzata o gruppi criminali locali.

Il contesto e le reazioni dal territorio

Il Salento, spesso meta di turismo, ha visto in questo caso apparire una vicenda criminale che risale a molti anni fa ma che ha tenuto conto anche degli sviluppi recenti della giurisprudenza. Mazzotta aveva cercato rifugio in una zona costiera dove la presenza di turisti poteva distrarre eventuali controlli. Il recupero di un latitante così importante manda un segnale forte alle comunità locali coinvolte e agli investigatori delle forze dell’ordine impegnati a mantenere ordine e sicurezza.

Le autorità hanno mantenuto il massimo riserbo sulle operazioni ma hanno sottolineato la complessità del lavoro svolto per arrivare alla cattura. L’arresto, avvenuto nel 2025, rappresenta un capitolo ulteriore di una vicenda che si era fermata quasi venticinque anni fa con il grave omicidio di Gabriele Manca e che adesso si conclude con la reclusione del principale responsabile.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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