Il caso di Sarah, una giovane di 21 anni originaria di Catania, ha riacceso l’attenzione pubblica con l’udienza di oggi davanti al giudice Rosario Maria Cutri. La giovane, figlia di genitori tunisini, è tornata in Sicilia il 25 agosto 2023 dopo essere stata portata via dal padre in Tunisia durante l’infanzia. Ora, la questione del suo espatrio si trova al centro di una causa civile, sollevando interrogativi sulla sua situazione legale e familiare.
La questione del decreto di espatrio
Nell’udienza odierna, l’Avvocatura dello Stato ha chiesto di mantenere il decreto di espatrio emesso dalla Questura di Trapani, sostenendo la legittimità del provvedimento. Al contrario, l’avvocata Grazia Coco, che rappresenta Sarah, ha contestato questa posizione, chiedendo l’annullamento del decreto. Secondo le argomentazioni presentate in aula, la ricorrente ha una forte connessione con l’Italia, essendo qui nata e avendo la propria famiglia sul territorio. In Tunisia, sostiene Coco, Sarah non ha legami con il padre, con cui non ha rapporti, in quanto è stata cresciuta dalla nonna materna. Questo aspetto è cruciale, poiché la sicurezza del Paese d’origine della giovane è messa in discussione dall’avvocato.
La questione è stata ulteriormente complicata da un primo ricorso che era stato respinto dal Giudice di pace di Catania, ritenuto non competente per territorio. Ora, l’istanza è davanti al Tribunale di Catania, che si è riservato di decidere sul caso.
Le posizioni legali a confronto
Durante l’udienza, l’avvocato dello Stato, Angelo Francesco Nicotra, ha contestato la competenza territoriale, affermando che la giurisdizione spetterebbe al Giudice di pace del luogo in cui ha sede l’autorità che ha emesso il provvedimento di espulsione. Ha sottolineato che Sarah non ha richiesto protezione internazionale e che la sua condizione di cittadina non italiana influisce sulla validità della causa.
Nicotra ha anche messo in dubbio l’importanza di discutere la sicurezza della Tunisia, evidenziando che, secondo il suo punto di vista, questa non rappresenta un elemento essenziale per la difesa erariale. D’altro canto, l’avvocata Coco ha lamentato frasi contenute nella memoria della controparte, definendole “farneticanti elucubrazioni,” e ha chiesto che fossero rimosse dal verbale dell’udienza.
La decisione del Tribunale
Il Tribunale di Catania, di fronte a queste posizioni contrastanti, ha deciso di prendersi del tempo per analizzare nel dettaglio gli argomenti presentati da entrambe le parti. La questione in gioco non riguarda soltanto il futuro di Sarah, ma anche le normative che regolano l’espulsione di stranieri e le relative garanzie legali. Il caso rappresenta una battaglia legale crescente su diritti e doveri, e pone domande rilevanti sulla sicurezza e protezione dei cittadini, specialmente quelli con legami complessi con più Paesi. La decisione finale del Tribunale potrebbe avere ripercussioni significative non solo per la giovane, ma anche per il sistema legale italiano riguardo alla gestione delle questioni legate all’immigrazione.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Sofia Greco