Una mostra fotografica dedicata all’illustre fotografo Gianni Berengo Gardin si tiene a Sassuolo, in onore dei cinquant’anni del rivoluzionario brevetto della monocottura rapida. Questo processo innovativo, sviluppato dall’azienda MARAZZI, ha rivoluzionato il settore della ceramica. Per la prima volta, i visitatori possono ammirare una selezione di scatti originali realizzati da Berengo Gardin nel 1977, che mettono in luce una dimensione unica della fotografia industriale dell’epoca.
L’esposizione a Palazzo Ducale
Dettagli della mostra
La mostra è allestita nelle Sale della Musica, degli Incanti e dei Sogni di Palazzo Ducale a Sassuolo e sarà aperta fino al 3 novembre. Questa esposizione non rappresenta soltanto un tributo al brevetto della monocottura rapida, ma è anche un’opportunità per esplorare gli archivi storici dell’azienda MARAZZI, leader nella produzione ceramica. Le opere esposte, un totale di 42, offrono uno spaccato della modernità e dell’innovazione che hanno caratterizzato la produzione ceramica negli anni ’70.
Un viaggio nel tempo attraverso le immagini
Le fotografie raccolte nella mostra raccontano storie di un’epoca affascinante, in cui il progresso tecnologico si intreccia con l’arte e la creatività. Berengo Gardin riesce a catturare la velocità della produzione ceramica in un modo che riporta alla memoria immagini di un’industria fervente e dinamica. L’abbinamento tra colori vivaci e forme eleganti può essere visto come un riflesso della società in evoluzione e delle aspirazioni di quel periodo storico.
Il lavoro di Gianni Berengo Gardin
La visione del fotografo
Gianni Berengo Gardin si è trovato ad operare in un contesto particolarmente significativo per la ceramica: un ambiente ordinato ed efficiente che ricordava i canoni dell’industria internazionale. La sua abilità nel catturare il ritmo di produzione, dove i colori e le forme si combinano in un movimento vorticoso, ha dato vita a una collezione di immagini straordinarie. Questa esperienza ha forgiato la sua visione della fotografia industriale, spostando il focus dal soggetto al processo stesso.
Un approccio innovativo
Come sottolinea la curatrice Alessandra Mauro, Berengo Gardin ha abbandonato quella distanza tipica del fotografo sociale per avvicinarsi agli ingranaggi della produzione. Le sue opere macro esplorano un linguaggio visivo astratto che mette in evidenza elementi isolati e dinamici della ceramica. Si scorgono mani esperte all’opera che, attraverso il movimento, raccontano una storia di abilità e maestria.
La fortuna della collaborazione con Marazzi
La libertà creativa
Nel suo intervento, Gianni Berengo Gardin esprime riconoscenza alla MARAZZI per avergli concesso la libertà di creare una serie di fotografie così uniche e astratte. Questo approccio, al tempo considerato audace, ha permesso al fotografo di superare i confini della documentazione industriale per abbracciare una visione più artistica e concettuale del lavoro.
Impatto duraturo sulle pratiche fotografiche
Le immagini di Berengo Gardin anticipano un cambiamento nel modo di intendere la fotografia industriale, aprendo la strada a nuove espressioni artistiche e innovative. La sua capacità di elevare il soggetto a forma d’arte ha lasciato un segno indelebile nella storia della fotografia, riconoscendo l’importanza del processo produttivo come parte integrante dell’estetica visiva.
L’esposizione di Sassuolo offre dunque non solo una celebrazione della monocottura rapida, ma anche un tributo all’arte della fotografia e alla creatività di un maestro come Gianni Berengo Gardin.
Ultimo aggiornamento il 12 Settembre 2024 da Armando Proietti