La tragica scomparsa di Alessandro Guarnieri, ex dirigente del Gruppo Sportivo Granarolo, ha lasciato un segno profondo nel cuore della comunità calcistica ligure. Durante una cerimonia commemorativa che ha avuto luogo nel campo sportivo del Granarolo, centinaia di persone si sono unite per rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita allo sport e alla crescita dei giovani atleti, a soli 47 anni.
Un’ora di emozioni al campo sportivo
Una cerimonia che tocca nel profondo
Nella mattina del tributo, il campo del Gruppo Sportivo Granarolo si è trasformato in un luogo di incontro denso di emozioni. Legato al mondo del calcio dilettantistico per molti anni, Guarnieri è stato celebrato non solo come uomo di sport, ma anche per le sue qualità umane. I presenti, tra cui familiari, amici e colleghi, hanno riempito il campo di palloncini biancorossi e fumogeni, creando un’atmosfera evocativa. Molti di loro hanno profondamente sentito la sua mancanza e hanno voluto esprimere il loro affetto in un momento di grande intensità emotiva.
Nelle parole del presidente del GS Granarolo, Gianni Corradi, si è percepita tutta la stima e l’affetto per Guarnieri. “Con lui si faceva sport per stare insieme, divertirsi e crescere giovani atleti,” ha commentato Corradi, visibilmente commosso. Questo spazio si è così trasformato in una sorta di arena dedicata alla celebrazione della vita di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della comunità calcistica.
Il ricordo di una figura fondamentale
Durante la cerimonia sono stati numerosi gli interventi che si sono succeduti, nei quali amici e colleghi hanno condiviso aneddoti e ricordi che parlano di un uomo fiero e leale. Corradi ha anche omaggiato la memoria di Maurizio, il padre di Alessandro, anch’egli figura centrale nella fondazione del GS Granarolo, scomparso a gennaio. La commozione ha permeato il discorso del presidente, richiamando alla memoria momenti di gioia e condivisione che caratterizzavano la presenza di Guarnieri al campo.
Questa celebrazione ha rappresentato non solo un addio, ma anche un riconoscimento del lavoro svolto nel campo sportivo e nella vita di molti giovani atleti, grazie alla dedica e alla passione di Alessandro. Corpi e cuori uniti, nella condivisione del dolore e del ricordo.
L’uscita del feretro e il saluto finale
L’ultimo viaggio
Al termine della cerimonia, gli operatori di Asef del Comune di Genova hanno svolto il loro ruolo, cedendo il posto agli amici del defunto per il trasporto del feretro verso l’autofunebre. Grazie a questa collaborazione, il momento finale è diventato un rituale di sostegno reciproco fra coloro che avevano condiviso la vita e il mondo del calcio con Alessandro.
Mentre il feretro veniva portato via, il campo di Granarolo ha risuonato delle note della canzone “Una vita da mediano” di Luciano Ligabue, un brano che ha trovato un perfetto collegamento emotivo con l’atmosfera del momento. L’intensità della musica e i palloncini liberati nell’aria hanno creato un’immagine toccante, rappresentando un addio simbolico.
Un applauso per un grande uomo
Il corteo che accompagna il feretro verso il cimitero di Staglieno è stato accolto da un lungo e liberatorio applauso della folla. Questo gesto di affetto ha testimoniato quanto Alessandro Guarnieri fosse amato e rispettato, non solo per il suo contributo nello sport, ma anche per il suo spirito di condivisione e amicizia.
La comunità sportiva ligure ha dimostrato così di avere perso non solo un dirigente, ma un esempio luminoso di quanto sport e umanità possano andare di pari passo, lasciando un’eredità che continuerà a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e rispettato.
Ultimo aggiornamento il 19 Agosto 2024 da Elisabetta Cina