A Pescara, la celebrazione del 21 novembre si è svolta in modo solenne presso la Chiesa di San Pietro Apostolo, situata in Piazza I Maggio. Alle ore 11, Monsignor Tommaso Valentinetti, Vescovo dell’Arcidiocesi di Pescara/Penne, ha officiato una messa in onore della “Virgo Fidelis” insieme ai Maestri Tenori Paolo Zinno e Dario Richizzi del Conservatorio di Pescara. La cerimonia ha visto la partecipazione delle principali autorità religiose, civili e militari, nonché degli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, incluse le vedove e gli orfani dei militari caduti.
L’importanza della Virgo Fidelis
La Vergine Maria è stata proclamata Patrona dell’Arma dei Carabinieri nel 1949 da Papa Pio XII, che ne stabilì la celebrazione il 21 novembre. Questa data non è casuale: coincide con la presentazione di Maria Vergine al Tempio e con la ricorrenza della Battaglia di Culqualber, un evento che ha segnato l’eroismo del 1° Battaglione Carabinieri Reali in Africa Orientale. Questo battaglione, composto da un numero esiguo di militari, si è battuto strenuamente per salvaguardare i civili italiani in fase di imbarco, affrontando forze britanniche di gran lunga superiori.
Durante questa storica battaglia, i Carabinieri hanno dimostrato un coraggio straordinario, combattendo fino all’ultimo uomo. Per tali atti di eroismo, l’Arma ha ricevuto la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, un riconoscimento che simboleggia il sacrificio estremo di quei militari. La celebrazione di oggi non è solo un tributo a quei caduti, ma rappresenta anche la continuità del legame tra l’Arma e coloro che hanno dato la vita per il servizio.
La commemorazione dei caduti
Il ricordo dei Carabinieri caduti in servizio ha un significato profondo per l’Arma e per la comunità. Ogni celebrazione, come quella odierna, serve a onorare il sacrificio di coloro che hanno rispettato il giuramento fatto, mantenendo la missione di portare pace sia in Patria che all’estero. Questo legame tra l’Arma e i suoi “figli” perduti non è solo una tradizione, ma un atto di rispetto verso la loro memoria.
La celebrazione è anche una testimonianza della resilienza delle famiglie di questi uomini. I familiari dei Carabinieri deceduti, spesso chiamati a portare il peso di una perdita incolmabile, ricevono sostegno e riconoscimento da parte dell’Arma. La giornata non è solo una commemorazione, ma un momento di unione e sostegno, nel quale si riconosce il coraggio non solo dei militari, ma anche delle loro famiglie che hanno affrontato il dramma della perdita.
L’impegno dell’Arma verso gli orfani
In concomitanza con la celebrazione della Virgo Fidelis, si osserva anche la “Giornata dell’Orfano”. Questo evento è dedicato in particolare ai figli di Carabinieri che hanno perso i loro genitori. La giornata serve da richiamo al supporto e alla protezione di questi giovani, spesso colpiti dalla mancanza di una figura genitoriale. L’Arma dei Carabinieri si impegna attivamente per fornire assistenza attraverso l’ONAOMAC, che dal 1948 supporta gli orfani dei militari deceduti.
Attraverso questa organizzazione, i Carabinieri offrono non solo supporto economico per il percorso scolastico e le attività extracurricolari, ma anche opportunità di socializzazione e crescita personale, come vacanze studio e gite d’istruzione. L’obiettivo è garantire che questi giovani possano affrontare le sfide quotidiane con dignità e serenità, trasmettendo loro un messaggio di speranza e resilienza.
La celebrazione non rappresenta solo un momento di ricordo, ma anche un impegno concreto da parte dell’Arma verso le nuove generazioni, per assicurare loro un futuro migliore e la possibilità di realizzare i propri sogni, nonostante le difficoltà.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Donatella Ercolano