La città dell’Aquila ha ospitato eventi commemorativi per il 25 aprile 2025, in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La giornata è stata caratterizzata da un richiamo al disarmo e alla pace, con la lettura pubblica di un messaggio di papa Francesco. Le iniziative hanno coinvolto autorità locali, cittadini e rappresentanti istituzionali, con un focus forte sul ricordo delle vittime e dei martiri della zona.
Il ruolo di papa Francesco nell’appello alla pace durante le celebrazioni
Quest’anno il 25 aprile ha assunto un significato particolare grazie alle parole di papa Francesco, lette pubblicamente durante le celebrazioni all’Aquila. Il pontefice ha rivolto un appello alla pace, sottolineando l’importanza del disarmo come strumento per evitare nuove guerre. In un contesto segnato da tensioni internazionali e conflitti ancora aperti, il messaggio del papa ha richiamato l’attenzione sulla necessità di costruire un futuro senza armi, facendo leva sulla memoria storica della liberazione.
Un invito concreto alla convivenza pacifica
Il papa ha evidenziato che la ricorrenza del 25 aprile non serve solo a commemorare un evento passato, ma deve rappresentare un invito concreto alla convivenza pacifica. L’invito al disarmo si inserisce in una riflessione più ampia sulla fragilità della pace, tema centrale nella giornata commemorativa aquilana. La lettura pubblica di questo messaggio ha coinvolto molte persone, che hanno ascoltato in silenzio per poi unirsi nel ricordo e nell’impegno civile.
Omaggi ai martiri e ai caduti nelle frazioni dell’aquila
Le celebrazioni hanno previsto momenti solenni in varie frazioni del capoluogo abruzzese, toccando luoghi simbolo della resistenza e del sacrificio. Sono stati ricordati i caduti della banca d’Italia, un gruppo di lavoratori che pagarono con la vita durante la guerra. Sono state inoltre dedicate cerimonie agli eroi di Filetto, Onna e Preturo, frazioni vicine dove la memoria storica rimane viva tra la popolazione.
Nella piazza a loro intitolata, sono stati onorati i nove martiri aquilani con una cerimonia partecipata, accompagnata da un omaggio al monumento dei caduti alla villa comunale. La caserma Pasquali Campomizzi ha ospitato un ricordo diretto ai partigiani uccisi, con un’atmosfera di rispetto e solennità.
Mantenere viva la memoria della resistenza
Questi momenti sono serviti a mantenere salda la memoria pubblica di chi ha combattuto per la liberazione, oltre a rafforzare l’identità locale basata sulla resistenza. La presenza di cittadini e autorità ha confermato il valore di questi luoghi come spazi comunitari di memoria e riflessione.
La partecipazione della cittadinanza e delle istituzioni alle celebrazioni
Numerose sono state le persone che hanno preso parte agli eventi promosso dalla sezione dell’Aquila dell’associazione nazionale partigiani d’Italia . Il raduno principale si è tenuto in piazza IX martiri, dove è stata deposta una corona commemorativa in ricordo dei caduti. Tra i presenti spiccavano figure istituzionali, come l’assessore comunale Vito Colonna e la neopresidente di ANPI L’Aquila, Roberta De Zuani.
Un momento spontaneo ha coinvolto tutti quando è stato intonato “bella ciao”, canto simbolo della resistenza italiana, con la folla che si è poi diretta in corteo verso la villa comunale. In corteo c’erano anche il prefetto Giancarlo di Vincenzo e i vertici delle forze dell’ordine, che hanno promosso un senso di ordine e rispetto.
Omaggi e partecipazione istituzionale
La deposizione di una corona davanti al monumento ai caduti e la bandiera a mezz’asta hanno segnato la giornata in maniera sobria, in omaggio anche alla recente scomparsa di papa Francesco. Tra gli altri partecipanti si segnalano i senatori Michele Fina ed Etel Sigismondi, insieme all’arcivescovo dell’Aquila, Antonio d’Angelo, presenti nelle diverse fasi della celebrazione.
Riflessioni e testimonianze dalla resistenza durante l’iniziativa anpi
Nella parte finale degli appuntamenti, l’ANPI ha guidato un momento di riflessione intensa attraverso la lettura di lettere scritte dai condannati a morte della resistenza. Questi documenti offrono una testimonianza autentica di coraggio e dignità di persone che hanno affrontato l’oppressione con fermezza.
Fulvio Angelini, tra i promotori delle iniziative, ha ricordato quanto la liberazione rappresenti il riscatto dopo anni di guerra, miseria e regime nazifascista. Ha sottolineato che il 25 aprile rimane un momento di passione civile, dove si riafferma la libertà conquistata contro le dittature. Questi elementi sono da mantenere vivi nella memoria collettiva per rispettare il sacrificio di tanti.
Collegare memoria e impegno civile
Alcuni partecipanti hanno portato cartelli con scritte come “pace, terra e libertà per il popolo palestinese” e “anti fascismo è lotta alla mafia”, replicando simboli apparsi in precedenza in diverse città. Questo dato segnala la volontà di collegare la memoria del passato a questioni attuali, segnalando il valore sociale e politico della giornata.
La giornata all’Aquila ha quindi coniugato ricordo storico e impegno civile, con la partecipazione di enti, istituzioni e cittadini attivi nel tenere accesa la memoria della liberazione e dei suoi ideali, in un momento storico ancora segnato da tensioni e conflitti.