Nel cuore di Genova, si è svolta ieri sera una cena solidale che ha messo in risalto il potere del cibo come strumento di condivisione e inclusione. L’evento, organizzato presso il Monastero dei Santi Giacomo e Filippo, è frutto di una rinnovata sinergia tra la Fondazione Auxilium e la Fondazione Cif Formazione. Con l’obiettivo di offrir un momento di convivialità, la serata ha visto come protagonisti i giovani allievi del terzo anno del corso di ristorazione, che hanno preparato un menù di alta qualità con grande professionalità.
La cena: un momento di alta cucina e dedizione
Guidati dallo chef e docente Lorenzo Ostrogovich, i ragazzi hanno dato vita a una cena di Natale che ha deliziato i palati di 50 persone, tutti utenti dei servizi offerti dalla Fondazione Auxilium. La preparazione dei piatti ha rappresentato non solo un esercizio culinario, ma anche un’occasione per i giovani di mettere in pratica le competenze acquisite durante il corso. Ogni portata è stata preparata con scrupolo e attenzione, per garantire ai commensali un’esperienza gastronomica di alto livello.
Questo impegno culinaro ha anche avuto lo scopo di promuovere un senso di comunità. La cena, infatti, è stata servita in un’atmosfera di convivialità e accoglienza, creando legami tra i partecipanti e contribuendo a un ambiente di reciproco supporto. Il coinvolgimento dell’arcivescovo di Genova, Marco Tasca, ha ulteriormente arricchito la serata, portando un messaggio di speranza e unità.
Un progetto educativo e solidale
Emanuele Barisone, direttore della Fondazione Auxilium, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, evidenziando come ogni anno la collaborazione con la Fondazione Cif Formazione si consolidi al fine di rispondere ai bisogni delle persone che si rivolgono al Monastero. Barisone ha dichiarato: “Ci preme tenere al centro la persona e non ridurla al suo bisogno.” Questo approccio richiede di considerare i commensali come individui unici, meritevoli di attenzione e cura, e la cena preparata dai ragazzi ne è stata una perfetta espressione.
La celebrazione della comunità è stata anche al centro del discorso di Giacomo Costa Ardissone, presidente della Fondazione Cif Formazione. Costa Ardissone ha illustrato come eventi come questi riflettano l’approccio educativo della sua organizzazione, che combina valori etici e professionali per favorire la crescita personale dei giovani allievi. Infatti, la serata ha permesso ai ragazzi di vivere in prima persona l’importanza del prendersi cura degli altri e di applicare le abilità apprese in un contesto reale, essenziale per la loro formazione.
L’importanza della comunità e del supporto reciproco
Organizzare una cena solidale carica di significato non è solo un modo per far conoscere le capacità del settore della ristorazione, ma diventa anche un gesto concreto per rafforzare i legami all’interno della comunità. Attraverso questa iniziativa, il cibo è stato il veicolo che ha permesso a diverse realtà di interagire, mostrando come anche un semplice pasto possa diventare un potente strumento di integrazione e supporto reciproco.
L’evento ha reso i partecipanti consapevoli del fatto che la solidarietà e l’inclusione sono valori fondamentali che devono permeare ogni aspetto della società. Il calore umano, la disponibilità e l’ospitalità mostrate durante la serata sono stati elementi chiave che hanno caratterizzato l’intera esperienza, dimostrando che anche gesti quotidiani possono avere un impatto profondo sulla vita delle persone.
La cena solidale al Monastero dei Santi Giacomo e Filippo ha, quindi, rappresentato molto più di un semplice momento di socializzazione. Ha segnato l’importanza di creare momenti di incontro, di dialogo e di condivisione all’interno della comunità, attraverso l’arte della cucina e l’accoglienza. Un chiaro esempio di come la solidarietà possa essere tessuta nella trama della quotidianità, rendendo le persone non solo più unite, ma anche più consapevoli dei propri legami sociali.
Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Armando Proietti