Cento anni dalla nascita di Sandro D'Amico: un tributo al critico teatrale che ha fatto la storia

Cento anni dalla nascita di Sandro D’Amico: un tributo al critico teatrale che ha fatto la storia

Il centenario di Sandro D’Amico, critico teatrale e fondatore del Museo Biblioteca dell’Attore, sarà celebrato a Genova con eventi che ne ricordano l’importante eredità nel teatro italiano.
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Cento anni dalla nascita di Sandro D'Amico: un tributo al critico teatrale che ha fatto la storia - Gaeta.it

Il 27 marzo 2025 segna il centenario della nascita di Sandro D’Amico, rinomato critico e studioso del teatro italiano, scomparso nel 2010. Per l’occasione, il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova ricorda il suo impegno in questo campo attraverso una serie di eventi e dibattiti. D’Amico, figlio del celebre critico Silvio D’Amico, ha lasciato un’eredità importante nella storia del teatro nostrano, in particolare per il suo ruolo nella creazione dell’edizione critica dell’opera teatrale di Luigi Pirandello. Attraverso un lavoro meticoloso e appassionato, ha contribuito a preservare e valorizzare la tradizione teatrale italiana.

L’eredità di D’Amico e il suo impegno al Museo Biblioteca dell’Attore

Nel 1969, insieme a Luigi Squarzina e Ivo Chiesa, D’Amico fondò il Museo Biblioteca dell’Attore, oggi divenuto una fondazione riconosciuta dal Comune e dal Teatro Nazionale di Genova. La sua figura di Conservatore, un ruolo che ha ricoperto fino al 1993, è stata determinante per l’accrescimento del patrimonio archivistico della struttura, in particolare per quanto riguarda la scena italiana tra Ottocento e Novecento. Grazie a D’Amico, il museo ha raccolto opere e documenti su figure storiche del teatro come Salvini, Modena e Ristori, preservando memorie preziose per le future generazioni.

Nel corso dell’evento in programma per il centenario, il presidente attuale del museo, Eugenio Pallestrini, e altri esperti del settore condivideranno le loro riflessioni e aneddoti vissuti accanto a D’Amico. La sua capacità di saper ascoltare e giudicare, insieme a un approccio sereno e a volte ironico, ha contraddistinto il suo operato nel mondo del teatro. La sua laurea honoris causa dall’Università di Roma Tre nel 2001 testimonia l’importanza riconosciuta alla sua opera, non solo come critico, ma anche come custode della memoria storica di una forma d’arte che ha dato voce a numerose emozioni e storie.

Una carriera ricca di passione e dedizione

Sandro D’Amico ha dedicato la sua vita al teatro, iniziando la sua carriera professionale nel 1949 come redattore capo dell’Enciclopedia dello Spettacolo, di cui è stato uno dei principali collaboratori fino al 1957. La sua formazione e crescita avvennero tra palcoscenici, attori e autori, avendo vissuto a stretto contatto con la tradizione teatrale italiana. D’Amico ha collaborato anche con il Festival dei Due Mondi di Spoleto, un’importante rassegna di eventi culturali che ha contribuito alla valorizzazione delle arti performative.

Dalla fine degli anni Sessanta agli inizi dei Settanta, ha esteso il suo impatto come docente di Storia del Teatro presso l’Università di Lecce e, successivamente, all’Accademia d’Arte Drammatica a Roma, ora intitolata a suo padre. Come presidente dell’Istituto di Studi Pirandelliani e del Museo Casa di Pirandello, ha promosso il lavoro di ricerca sull’opera di Pirandello, affermando con forza la sua centralità nel panorama teatrale italiano.

Un innovatore anche nella radio

L’attività di Sandro D’Amico non si è limitata al mondo accademico e cartaceo. Dal 1961 ha anche lavorato in Rai, dedicando tre decenni alla realizzazione di programmi radiofonici sul teatro. Durante questo periodo, ha dato voce a numerosi attori e registi, facendo conoscere al pubblico italiano nuove correnti teatrali, come quelle spagnole e dei “teatri arrabbiati” inglesi. La sua programmazione si è caratterizzata per l’importanza che dava alla ricerca e all’avanguardia.

Le interviste condotte con attori protagonisti, che hanno testimoniato il passaggio del teatro dal regime fascista al periodo del dopoguerra, hanno fornito uno sguardo unico sui cambiamenti e le evoluzioni del settore. D’Amico è accreditato anche per la creazione delle “Interviste impossibili”, un format che ha raccolto le riflessioni di importanti personalità della letteratura e della cultura italiana, contribuendo in modo significativo al dibattito culturale del tempo.

La nostalgia del palcoscenico

Sandro D’Amico ha sempre sottolineato l’importanza del teatro nella vita culturale italiana. Durante il suo discorso in occasione della laurea honoris causa, ha parlato della nostalgia come parte integrante della cultura teatrale. La sua affermazione, “il teatro lascia in noi tracce”, rimane una riflessione profonda sull’impatto emotivo che questa forma d’arte ha sulla società e sugli individui. D’Amico ha iniziato a vedere il mondo del teatro sin dalla giovane età, ricordando emozioni indelebili legate a esperienze vissute nelle sale e nei palcoscenici.

Con uno spirito di dedizione e passione, ha continuato a sostenere il valore e la rilevanza del teatro, anche nel contesto moderno. Nel 1980, ha avviato un progetto di letture radiofoniche integrali di opere letterarie, contribuendo ad avvicinare il pubblico a testi fondamentali della nostra cultura. Le sue iniziative si sono rivelate importanti non soltanto per la diffusione della cultura teatrale, ma anche per la promozione della letteratura e delle arti in generale.

La celebrazione di Sandro D’Amico rappresenta non solo un tributo a un personaggio autorevole nel panorama teatrale italiano, ma anche un invito a riflettere sull’importanza della cultura e del suo messaggio nelle diverse epoche storiche.

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