Questa mattina, Viterbo ha ospitato una cerimonia commemorativa per il Giorno della Memoria, un evento di fondamentale importanza per mantenere viva la memoria delle atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale. Organizzata dal comune di Viterbo in collaborazione con l’istituto comprensivo Luigi Fantappié, la manifestazione ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose, sottolineando l’importanza di ricordare non soltanto per il passato, ma per il futuro delle prossime generazioni.
La deposizione della corona di alloro
La cerimonia si è svolta in via Mazzini, presso l’abitazione di Emanuele Vittorio Anticoli, Bruno Di Porto e Letizia Anticoli, membri di una famiglia deportata nel 1944 nei campi di concentramento di Auschwitz e Mauthausen. Qui, è stata deposta una corona di alloro, segno di rispetto e riconoscimento verso tutti coloro che hanno sofferto e perso la vita a causa delle persecuzioni naziste. La presenza degli alunni delle scuole primarie Luigi Fantappiè e Luigi Concetti ha ulteriormente accentuato il messaggio di continuità della memoria, evidenziando l’importanza di trasmettere questa storia alle future generazioni.
La partecipazione delle autorità locali
Tra le figure di spicco presenti alla cerimonia, il prefetto Gennaro Capo, la sindaca Chiara Frontini, il presidente della provincia Alessandro Romoli e il vescovo Orazio Francesco Piazza. La cerimonia ha rappresentato non solo un momento di ricordo, ma anche una manifestazione di unità davanti a un passato doloroso. Le autorità hanno ribadito l’importanza di preservare la memoria storica e di insegnare il rispetto e la solidarietà alle nuove generazioni.
Il messaggio della sindaca Frontini
Durante il suo intervento, la sindaca Chiara Frontini ha esortato i presenti a riflettere su quanto accaduto definendo quell’epoca una “follia dell’umanità”. Ha sottolineato come sia fondamentale, specialmente in un periodo in cui la violenza e i conflitti sembrano ripresentarsi, coltivare la memoria storica. Rivolgendosi direttamente ai bambini in aula, ha affermato: “Insegnarvi a trasmettere questa memoria è un atto di dignità e di civiltà”. Una dichiarazione che sottolinea il compito di educare le future generazioni, affinché possano essere cittadini consapevoli e responsabili.
Riconoscimento ai familiari delle vittime
Al termine della cerimonia, si è svolto un gesto simbolico che ha dato un tocco di commozione all’evento. Il prefetto ha consegnato ai familiari di quattro cittadini italiani deportati nei lager nazisti una medaglia coniata dalla Zecca dello Stato, recante lo stemma della Repubblica italiana e la dicitura “Medaglia d’Onore ai cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti 1943-1945”. Questo riconoscimento rappresenta un atto di giustizia verso chi ha subito l’ingiustizia e serve a mantenere viva la memoria di quei momenti bui.
La cerimonia del Giorno della Memoria a Viterbo si è rivelata un’importante occasione di riflessione e solidarietà, invitando tutti a non dimenticare le atrocità del passato e a lavorare per un futuro di pace e rispetto.
Ultimo aggiornamento il 27 Gennaio 2025 da Sofia Greco