La tradizione della via crucis torna a coinvolgere migliaia di persone nel centro storico di Cerveteri, con una partecipazione che supera ogni aspettativa. Quest’anno, la 59esima edizione dell’evento ha raccolto folle numerose, richiamando famiglie e visitatori locali e del litorale, attratti da una rappresentazione radicata profondamente nella vita culturale cittadina e ricca di novità.
un centro storico pieno di pubblico e partecipazione
Il volto di Cerveteri si è trasformato in uno scenario affollato e vibrante, con il centro storico che ha accolto un fiume di persone sin dalle prime ore della serata. Non solo cittadini, ma anche appassionati e visitatori provenienti dalle città vicine hanno affollato le piazze e le vie principali per assistere alla rievocazione. Questo riflette l’importanza che la via crucis ricopre come momento di aggregazione e identità condivisa per una comunità che continua a mantenere vive le proprie radici religiose e culturali.
Le famiglie hanno formato la maggior parte del pubblico, dando vita a un’atmosfera di coinvolgimento con generazioni diverse, tutte partecipi alla rappresentazione. La posizione centrale del percorso ha facilitato l’accesso, facendo di Cerveteri un punto di riferimento sul territorio per questo tipo di eventi storici.
l’organizzazione dietro lo spettacolo: famiglie, comitati e istituzioni
L’evento ha confermato l’efficacia del lavoro svolto principalmente dalla Famiglia Longatti e dal Comitato del Venerdì Santo, responsabili di aver coordinato con precisione ogni dettaglio. A sostenere l’allestimento si sono aggiunti gli assessori comunali Francesca Cennerilli, incaricata della cultura e spettacolo, e Manuele Parroccini, responsabile dei rapporti con i rioni e la pro loco.
Il sostegno istituzionale si è tradotto non solo in risorse, ma anche in un supporto concreto per incrementare la qualità della manifestazione. L’apporto degli assessori ha portato a nuove idee, complici l’inserimento di effetti visivi e musicali pensati per rendere più immersiva l’esperienza per il pubblico. L’organizzazione ha curato la sicurezza, la logistica e la comunicazione, permettendo di gestire al meglio la grande affluenza e gli aspetti tecnici necessari al buon svolgimento della serata.
nuove atmosfere per rivivere la passione: luci, musica e tecnologia
Fra le novità più evidenti, l’introduzione di giochi di luce ha portato un cambiamento nel modo di raccontare la via crucis. La scena si è animata grazie a contrasti tra ombre e bagliori, segnalando i momenti più intensi della rappresentazione. La colonna sonora, creata ad hoc, ha accompagnato le immagini aumentando la partecipazione emotiva del pubblico.
La voce narrante di Giacomino Rinaldi ha svolto un ruolo essenziale, scandendo i passaggi e guidando chi assisteva verso la comprensione delle tappe del racconto con una poesia sobria e chiara. Il maxi schermo allestito in piazza principale ha proiettato riprese in tempo reale e immagini esclusive, agevolando la visione anche ai visitatori più lontani dal percorso.
Questi elementi hanno lasciato un segno diverso rispetto alle edizioni precedenti, ampliando il coinvolgimento sensoriale e rendendo il rito tradizionale ancora più accessibile e suggestivo.
il saluto finale e le emozioni condivise fra ricordi e auguri
Al termine della manifestazione, un momento di commozione ha unito il pubblico alle figure protagoniste. Pietro Longatti, che ha interpretato il ruolo di Ponzio Pilato, ha dedicato parole di omaggio all’amico e storico organizzatore della via crucis, Osvaldo Perillo, recentemente scomparso. Questo passaggio ha sottolineato il valore dei legami tra volontari che, nel corso degli anni, hanno portato avanti la tradizione.
In chiusura, gli interventi delle istituzioni hanno ribadito il significato dell’evento per Cerveteri. Il sindaco Elena Gubetti insieme al vicesindaco Riccardo Ferri e agli assessori Cennerilli e Parroccini hanno formulato, con toni sobri, gli auguri di buona Pasqua alla cittadinanza, sottolineando l’importanza di mantenere viva questa eredità culturale.
La serata ha confermato come una festa popolare sappia coinvolgere e unire una comunità intera, attraverso un rito che si ripete nel tempo ma si rinnova nei modi e negli affetti.