Con la recente installazione di 18.000 nuovi cestini per i rifiuti urbani chiamati Cestò a Roma, la città si prepara a un cambiamento nella gestione dei rifiuti. Inizialmente acclamati dal sindaco e dall’assessora Alfonsi, questi contenitori metropolitani rappresentano una svolta nell’ambito della pulizia urbana.
La Rivoluzione dei Cestò
I nuovi Cestò sono stati progettati per essere non solo esteticamente piacevoli, ma anche molto funzionali, sostituendo immediatamente i modelli precedenti. Tuttavia, a distanza di pochi giorni dall’installazione, le prime critiche emergono, sebbene alcuni siano entusiasti. In particolare, un gabbiano è stato sorpreso a godersi un banchetto grazie alla presenza di uno di questi innovativi cestini.
L’Effetto Domino sugli Abitanti Alati della Città
Il gabbiano che si è cibato grazie al Cestò potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Altri uccelli simili e persino i topi potrebbero seguire l’esempio, causando un impatto inaspettato sulla gestione dei rifiuti urbani.
L’Impatto Economico sulle Tasche dei Romani
La massiccia installazione dei Cestò per le strade romane ha inevitabilmente comportato un significativo dispendio di denaro pubblico. Considerando il costo elevato di ciascun contenitore, il bilancio dei cittadini potrebbe risentirne in modo significativo, sollevando polemiche sulla gestione delle risorse economiche.
La Proposta di Cambio: “Nuncestò”
Di fronte a un presunto spreco finanziario, c’è chi propone un cambio di rotta radicale. Il vicepresidente della Commissione Ambiente e consigliere M5S in Assemblea Capitolina, Daniele Diaco, suggerisce la possibilità di rinominare il progetto in “Nuncestò” per evidenziare con ironia la controversa spesa.
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