Ceuso 2020: Il ritorno di un grande rosso siciliano

Ceuso 2020: Il ritorno di un grande rosso siciliano

“Ceuso 2020, un grande rosso siciliano della cantina Tonnino, unisce tradizione e innovazione, segnando il ritorno di un vino iconico con una produzione limitata e sostenibile.”
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Ceuso 2020: Il ritorno di un grande rosso siciliano - Gaeta.it

Ceuso 2020 rappresenta un significativo passo nel panorama vinicolo siciliano, unendo passato e futuro attraverso una rivisitazione di un grande rosso. Questo vino, realizzato dalla famiglia Tonnino, è frutto di un’accurata selezione delle uve, principalmente Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon. L’enologo piemontese che ha firmato la sua creazione ha saputo adattare le tecniche vinicole moderne ai segreti storici del passato, ispirandosi agli appunti di Gino Amato, l’artefice del celebre Giacomo Tachis.

La cantina Tonnino e il Baglio Ceuso

Situata nelle campagne di Alcamo, l’azienda Tonnino è nota per il suo impegno nella viticoltura sostenibile, che risale agli anni ’50. La famiglia ha dedicato generazioni alla coltivazione di vigne nelle zone del Belice e di Alcamo, rinomate per la loro fertilità. Nel 2004, la cantina come la conosciamo oggi ha preso forma e, due anni dopo, ha prodotto la sua prima etichetta. L’acquisto nel 2020 del Baglio Ceuso, un antico baglio ottocentesco, segna un’importante tappa per l’azienda, che ha voluto preservare l’architettura storica dedicandosi a un’attenta ristrutturazione, rispettando i principi di sostenibilità.

Il progetto di valorizzazione del Baglio Ceuso non è solo un omaggio al passato, ma anche un’opportunità per reinventare la produzione vinicola siciliana. La cantina si trova in un’area con un’importante vocazione viticola, che ha supportato la famiglia nel realizzare i propri sogni. L’acquisto e la ristrutturazione del baglio sono stati accolti come un segnale di rinascita per la viticoltura della regione.

Dettagli di Ceuso 2020

Ceuso 2020 è una riproposizione di un vino che aveva conquistato la scena internazionale negli anni ’90. L’anno di produzione segna un ritorno sul mercato dopo quasi un decennio di assenza, con una tiratura limitata a sole 3.300 bottiglie. La composizione di Ceuso è fortemente caratterizzata dal Nero d’Avola, che apporta struttura e complessità, mentre il Merlot e il Cabernet Sauvignon completano il bouquet aromatico, creando un equilibrio perfetto.

Antonio Tonnino, insieme alla sorella Francesca e al padre Benedetto, è orgoglioso di rivivere la storia di Ceuso. La famiglia conserva ricordi speciali legati a questo vino e ne riconosce l’importanza nel rappresentare l’enologia siciliana. Ceuso è molto più di un vino: è un simbolo della passione e della tradizione vitivinicola dell’isola.

La vinificazione prevede una rigorosa selezione delle uve in vigna, seguita da un metodo di affinamento che utilizza barrique Seguin Moreau, nota per la qualità del legno. Questo processo conferisce al vino un’eleganza e una complessità che lo rendono adatto per occasioni speciali, ma anche per un consumo più quotidiano. Caratterizzato da tannini nobili e vellutati, Ceuso è un vino che promette di invecchiare bene e sviluppare ulteriori complessità nel tempo.

La produzione di Tonnino e il futuro

Oltre a Ceuso, l’azienda vinicola Tonnino produce altre dieci etichette, per un totale di circa 150.000 bottiglie ogni anno. I vigneti si estendono su 120 ettari, coltivati secondo metodi biologici, in modo da garantire un rispetto totale per l’ambiente. Le varietà coltivate sono selezionate in base alle caratteristiche uniche del terreno e del microclima delle due aree di produzione: la valle del Belice e le terre alcamesi.

Il futuro della cantina appare luminoso. L’impegno della famiglia Tonnino è orientato verso la valorizzazione del patrimonio vinicolo siciliano, con un costante sguardo all’innovazione pur mantenendo vive le tradizioni. La nuova annata di Ceuso non è solo un prodotto da gustare, ma anche una narrazione che combina storia, cultura e passione per il vino, rendendolo un simbolo del rinascimento della viticoltura nel territorio.

Ultimo aggiornamento il 20 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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