Cgil, Cisl e Uil: appello all'internalizzazione dei servizi regionali per dare lavoro a precari

Cgil, Cisl e Uil: appello all’internalizzazione dei servizi regionali per dare lavoro a precari

I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono l’internalizzazione dei servizi esternalizzati dalla ASL 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila per garantire stabilità occupazionale ai lavoratori precari del settore.
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Cgil, Cisl e Uil: appello all'internalizzazione dei servizi regionali per dare lavoro a precari - Gaeta.it

A seguito di richieste di lunga data per l’internalizzazione dei servizi esternalizzati dalla ASL 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno finalmente preso posizione, secondo quanto dichiarato da Marcello Vivarelli, segretario regionale della Fesica-Confsal. Durante una recente intervista, Vivarelli ha sottolineato la necessità di unire le forze e di organizzare azioni concrete per garantire lavoro ai manutentori e agli altri lavoratori coinvolti, molti dei quali si trovano in situazioni di precarietà.

La richiesta di internalizzazione

Vivarelli ha manifestato soddisfazione per l’atteggiamento delle principali sigle sindacali, che ora sembrano open a discutere l’argomento dell’internalizzazione. In passato, i tentativi di sensibilizzare sull’argomento erano stati accolti con indifferenza. “Finalmente si parla di internalizzazione—la ‘parolina magica’ che chiediamo da anni” ha affermato Vivarelli, facendo riferimento ai numerosi sforzi infruttuosi per riportare all’attenzione delle istituzioni locali la questione. Questa richiesta si inserisce in un contesto di silenzi e promesse non mantenute che hanno caratterizzato il dialogo con le istituzioni negli ultimi anni.

L’internalizzazione permetterebbe di portare sotto il controllo della ASL 1 i servizi precedentemente esternalizzati, migliorando le condizioni di lavoro e la stabilità occupazionale per i dipendenti. Vivarelli ha chiarito che ci sono numerosi lavoratori che hanno garantito servizi vitali per la comunità, operando spesso in situazioni di precarietà.

La mobilitazione per i lavoratori

Vivarelli ha anche sottolineato che i sindacati devono non solo ascoltare le richieste dei manutentori, ma anche occuparsi degli impiegati amministrativi che rischiano di rimanere disoccupati. Molti di loro non hanno superato il concorso per 53 posti da assistente amministrativo, una situazione che non può essere ignorata. “È legittimo chiedere alla ASL di anticipare fondi per garantire stipendi—ha spiegato—ma non possiamo dimenticare chi sta affrontando la disoccupazione”. Questo appello mira a creare una mobilitazione costante per affrontare le questioni occupazionali.

In particolare, Vivarelli propone l’attivazione di un presidio permanente davanti alla sede del Consiglio regionale all’Aquila. Questa azione sarebbe volta a mantenere alta l’attenzione sulle problematiche degli operatori del settore e a garantire che le rivendicazioni non cadano nell’oblio. A tale riguardo, ha ricordato un episodio di quattro anni fa, quando un tentativo di alleanza con Cgil provinciale era stato respinto. La proposta di Vivarelli sottolinea un cambio di atteggiamento necessario affinché le istituzioni locali operino in modo concreto per migliorare la situazione dei lavoratori.

Comunicazioni istituzionali

Vivarelli ha recentemente inviato una lettera a importanti figure della Regione Abruzzo, tra cui il presidente Marco Marsilio e l’assessore alla Salute Nicoletta Verì. Nella missiva, ha richiesto l’urgente costituzione di una società in house, proposta vista come fondamentale per tutelare i lavoratori che garantiscono i servizi amministrativi. “Parliamo di persone con tanti anni di servizio e che oggi rischiano di perdere tutto a causa di una prova scritta”, ha affermato, facendo riferimento alle conseguenze tragiche che questa situazione potrebbe avere su individui che hanno investito la loro vita lavorativa nelle aziende locali.

Le istituzioni, secondo Vivarelli, hanno il potere di risolvere questi problemi e di garantire stabilità lavorativa. Approccio che richiede una volontà politica concreta, in grado di finalmente affrontare il tema della precarietà e di valorizzare i lavoratori che contribuiscono quotidianamente al funzionamento dei servizi pubblici.

Un futuro in attesa di cambiamenti

Vivarelli ha espresso una richiesta chiara: occorrono decisioni rapide e concrete per affrontare l’internalizzazione dei servizi. Ha evidenziato che questa operazione non è solo un atto di giustizia, ma anche un gesto di responsabilità verso coloro che hanno lavorato per mantenere in piedi la sanità pubblica. La mobilitazione è fondamentale per ottenere risultati concreti.

La situazione dei lavoratori precari in Abruzzo si prospetta quindi come un nodo cruciale per il futuro della regione. Senza incertezze, i comuni, a partire da quello dell’Aquila, devono mettere in atto azioni tangibili, dopo anni di promesse mai attuate. La pressione sindacale, unita alla determinazione dei lavoratori, potrebbe finalmente portare a un cambiamento significativo e atteso da tempo.

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