Il premio “Il Miele del Sindaco” per l’anno 2024 è stato assegnato al millefiori estivo prodotto da Laurent Moretti, un giovane apicoltore, che ha saputo racchiudere nei suoi barattoli il profumo e il sapore dei fiori di montagna. Questa annuallità rappresenta la tredicesima edizione di un prestigioso riconoscimento promosso da Le Città del Miele, un’iniziativa che valorizza la tradizione apicola e la biodiversità dei vari territori italiani.
Il miele del Sindaco: un simbolo della biodiversità
Il millefiori estivo candidato dalla Città di Châtillon si distingue per il suo colore giallo intenso e per il profumo che ricorda le giornate soleggiate di estate. Questo miele proviene da un apiario situato a 1650 metri di altitudine, nella località di Veuillen-La Magdeleine, dove il nonno di Laurent Moretti aveva un alpeggio. L’alta montagna contribuisce a un ecosistema unico, che permette di ottenere un miele di alta qualità, riconosciuto anche per le sue proprietà organolettiche, come un aroma particolarmente profumato e un gusto equilibrato.
L’importanza del miele in questo contesto non si limita solo al suo uso gastronomico. È un vero e proprio registratore dello stato di salute dell’ambiente. La qualità e le caratteristiche del miele riflettono il benessere della flora e della fauna circostante, fungendo da indicatore dei cambiamenti climatici e dell’impatto che essi hanno sulle fioriture locali.
Dopo aver vinto il premio alla sua prima edizione nel 2011, Châtillon si riconferma un punto di riferimento nella produzione di mieli di eccellenza, contribuendo a garantire un ambiente naturale ricco e florido, essenziale per la produzione di miele di alta qualità.
La partecipazione delle città e la missione collettiva
Ogni anno, i sindaci delle città collegate a Le Città del Miele sono chiamati a selezionare il miele che più rappresenta il proprio territorio per il premio. Questo processo non solo promuove i mieli locali, ma sostiene la missione del consorzio nella tutela dell’apicoltura e nella salvaguardia della biodiversità. Il miele, essendo un prodotto naturale e caratteristico di ciascuna area geografica, diventa il veicolo di un messaggio più ampio, legato alla preservazione dell’ambiente.
La tradizione dell’apicoltura in Italia è radicata e diversificata, per questo il premio valorizza non solo il prodotto finale ma anche il lavoro degli apicoltori che, con passione e dedizione, si impegnano per mantenere vive le tradizioni locali e proteggere gli ecosistemi. Ogni miele rappresenta una storia, un legame con il territorio e le sue peculiarità.
Esempi di resilienza nella produzione di miele
Tra i vari mieli presentati per il riconoscimento, spicca il “miele di lampone selvatico” della Città del Miele di Limana, in provincia di Belluno. Questo miele proviene da fioriture spontanee nate nei boschi devastati dalla tempesta Vaja, che in passato aveva distrutto un’ampia porzione di foresta. L’apicoltore Claudio Mioranza ha saputo cogliere questa reazione naturale alla devastazione, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento e resilienza dell’ecosistema.
Questa storia evidenzia come la natura possa recuperare anche dopo eventi traumatici e come gli apicoltori siano custodi di questo processo. Pertanto, il miele non è solo un prodotto alimentare, ma diventa simbolo di speranza e ripresa per le comunità colpite da calamità naturali. L’esperienza di Mioranza e di altri apicoltori rappresenta un modo per mostrare che, con il giusto approccio, è possibile ritrovare equilibrio e vitalità nei propri territori, inondandoli di nuove opportunità.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Donatella Ercolano