Chef italiani protagonisti al World Food Forum: gli eventi di cucina sostenibile

Il World Food Forum, dal 14 al 18 ottobre alla FAO, presenta chef italiani che esplorano la sostenibilità attraverso eventi culinari e innovazioni gastronomiche, unendo tradizione e cultura globale.
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Chef italiani protagonisti al World Food Forum: gli eventi di cucina sostenibile - Gaeta.it

Il World Food Forum, in programma dal 14 al 18 ottobre presso la FAO, ospiterà eventi culinari che coinvolgeranno chef italiani rinomati e importanti figure della gastronomia. Tra i partecipanti ci saranno Matteo Faenza, Valerio Esposito e Daniele Roppo, che porteranno le loro specialità e le loro filosofie di cucina all’interno di un contesto globale dedicato alla sostenibilità e alla cultura gastronomica.

Marco di Matteo Faenza e il brodo di dashi

Giovedì 17 ottobre, Matteo Faenza, chef del ristorante Mogano di Formello, sarà uno dei protagonisti del Washoku Event, dove presenterà il suo cooking show dedicato al dashi, un fondamentale brodo giapponese. Il suo intervento avrà luogo dalle 11:00 alle 12:00 al Sheikh Zayed Centre presso la FAO, sotto la presentazione di Lindsey Hook, responsabile cultura del World Food Forum.

Il Washoku rappresenta molto più di quello che la gente pensa della cucina giapponese; è una tradizione culinaria ricca di preparazioni e ingredienti freschi, legata alla stagionalità e al benessere. È stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO proprio per la sua capacità di promuovere uno stile di vita salutare. Faenza, con il suo approccio “glocal“, unisce elementi della tradizione giapponese alla sua esperienza italiana, creando così un ramen nostrano che riprende il dashi e lo reinterpreta con ingredienti locali.

Nel suo piatto, oltre al brodo di dashi, Faenza utilizzerà soia artigianale di Carlo Nesler e una serie di verdure fresche come taccole, rape bianche e germogli di lupino. Il tocco finale sarà dato da un uovo di quaglia e dalla pasta all’uovo, fatta in casa e 100% italiana. Questo piatto non solo rappresenta un incontro tra culture, ma anche un esempio di come la cucina possa essere sostenibile e innovativa.

Valerio Esposito e il fumetto sulla sostenibilità

Sempre giovedì 17 ottobre, un altro grande protagonista sarà Valerio Esposito, gelatiere della famosa gelateria artigianale Tonka di Aprilia. In un evento che si terrà dalle 13:00 alle 15:00, Esposito presenterà il suo libretto a fumetti intitolato “Gelatopoli: Storie di un mondo sostenibile“, in collaborazione con l’illustratrice Chiara Lanciotti. Questa iniziativa è un modo originale per parlare di ecologia e sostenibilità, utilizzando un linguaggio comprensibile e coinvolgente per i più giovani.

Esposito ha sempre sostenuto l’idea che il gelato possa essere un potente strumento di comunicazione culturale. La sua gelateria ha realizzato una serie di gusti ispirati a temi di sostenibilità, come l’inquinamento ambientale e il ruolo essenziale delle api nella biodiversità. Durante l’evento, il gelatiere abbinerà la presentazione del suo fumetto a una degustazione dei suoi gusti legati alla sostenibilità, come “Pane, burro e marmellata“, realizzato con pane raffermo, e “Cappuccino Crunch“, creato con scarti di caffè.

Questa combinazione di arte e gastronomia servirà a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi ecologici, mostrando che ognuno di noi può dare il proprio contributo per un futuro migliore. Tra discussioni di sostenibilità e assaggi, Esposito si propone di far conoscere, in particolare ai bambini, il valore di ogni piccolo gesto che può fare la differenza.

La cucina romana di Daniele Roppo al World Food Forum

Tra gli eventi di spicco del World Food Forum si evidenzia anche la partecipazione dello chef Daniele Roppo del ristorante Il Marchese, che il 17 ottobre porterà un piatto tradizionale romano di grande valore culturale: gli gnocchi di semolino alla romana. Questo piatto, poco conosciuto al di fuori dell’Italia, mostra la varietà e la profondità della cucina del paese, lunga e variegata.

Roppo presenterà due varianti del piatto: una versione classica in bianco, con noce moscata, burro e parmigiano, e un’interpretazione contemporanea, che prevede l’aggiunta del sugo di amatriciana. Questo giro di presentazioni non solo mette in luce la ricchezza della cucina romana, ma rende anche un omaggio ai prodotti e alle tradizioni locali, sottolineando l’importanza di mantenere vive le ricette storiche.

Il ristorante Il Marchese, assieme ad altre realtà, rappresenterà l’eredità gastronomica di Roma e la volontà di innovare senza dimenticare le radici. L’intervento di Roppo sarà un momento di connessione tra passato e presente, un invito a rivalutare piatti che meritano di essere riscoperti e valorizzati, anche in un contesto internazionale.

L’esperienza culinaria proposta dai tre chef al World Food Forum non solo celebrerà la cucina italiana, ma offrirà anche spunti significativi su come la gastronomia possa influenzare temi globali come la sostenibilità.

Ultimo aggiornamento il 10 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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