In questi giorni non si fa che parlare di Michelle Comi, divenuta all’improvviso famosissima sui social. Ma chi è e cosa ha fatto?
Se aprendo Facebook, Instagram o anche l’homepage di qualsiasi giornale vi siete imbattuti nel nome di Michelle Comi, non siete i soli. In questi giorni infatti non si fa che parlare di lei e del suo operato abbastanza opinabile. Ma partiamo dall’inizio: chi è davvero e perché è diventata così popolare nel giro di nulla tanto da esser a tutti gli effetti un fenomeno sociale?
Influencer e content creator italiana, la Comi è nata il 26 luglio 1995 a Torino, oltre a lavorare sui social di “punta” però, come Instagram e TikTok, la 29enne è conosciuta e molto apprezzato sulla OnlyFans. All’inizio della sua carriera lavorava come impiegata amministrativa presso un Istituto Tumori poi ha deciso di dedicarsi completamente alla sua attività online.
A renderla famosa però sono stati i suoi contenuti provocatori e le sue posizioni controverse su vari temi sociali. Giusto per rendere l’idea, ultimamente si sta parlando della raccolta fondi lanciata dalla Comi su GoFundMe per finanziare un intervento di aumento del seno: in meno di 24 ore, infatti, l’influencer aveva già raccolto tra critici e sostenitori oltre 15.000 euro.
Michelle Comi, interviene Selvaggia Lucarelli e spiega il “fenomeno” del momento: perché va ignorata
Insomma, possiamo dire come Michelle Comi abbia fatto della provocazione il suo mantra, il suo stile di vita. C’è qualcosa che puzza e non poco per Selvaggia Lucarelli che ha avuto modo nella sua newsletter di osservare e analizzare attentamente il fenomeno social del momento arrivando a queste conclusioni. La 29enne, proprio in virtù della provocazione che tanto l’ha resa famosa, la sta usando come strumento di marketing, niente di più e niente di meno.
La raccolta fondi sarebbe quindi solo un modo per aumentare la propria popolarità ambendo così ad altro di più importante. Ecco perché la giornalista e giudice di Ballando con le Stelle chiede a gran voce di smettere di indignarsi per Michelle Comi: se davvero si vuole fare qualcosa, meglio ignorarla, solo in questo modo non otterrà quello che vuole.
“E se il marketing non ci piace, indignarsi è una mossa suicida“, ha scritto la Lucarelli. “È proprio dalla viralità dell’indignazione che lo shockversiting (marketing dell’indignazione ndr) si nutre“. Insomma, proprio perché non c’è nulla di genuino, meglio non promuovere più indirettamente Michelle Comi.