La chiusura del campo rom di Monte Mario, situato in via Cesare Lombroso, segna un importante passo nel Piano Rom attuato dalla Giunta Comunale di Roma. Questo intervento, avvenuto il 24 ottobre 2023, ha portato al trasferimento di 33 nuclei familiari in abitazioni popolari e alloggi temporanei. L’iniziativa, approvata a luglio 2023, è finanziata con un fondo di 12,9 milioni di euro e mira alla riqualificazione dell’area e all’inclusione sociale. Scopriamo tutti i dettagli di questa operazione significativa.
La chiusura del campo rom di Monte Mario
Un passaggio deciso
Il campo rom di Monte Mario ha chiuso ufficialmente i battenti, permettendo così la bonifica e la riqualificazione dell’area. Il Dipartimento Politiche Sociali del Comune ha successivamente restituito l’area al Dipartimento Lavori Pubblici, che si occuperà degli interventi di ristrutturazione con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questa iniziativa rappresenta il primo intervento concreto nell’ambito del Piano Rom, sottolineando l’impegno dell’amministrazione capitolina per affrontare le problematiche legate all’inclusione delle comunità rom.
Il coinvolgimento delle famiglie
Contrariamente a quanto avviene in molte situazioni simili, non è stato necessario effettuare uno sgombero forzato dei residenti. Le famiglie sono state accompagnate nel loro trasferimento verso soluzioni abitative adeguate. Barbara Funari, Assessora al Sociale, ha commentato l’operazione, spiegando che i servizi sociali hanno lavorato attivamente per facilitare il passaggio delle persone verso nuove abitazioni. Grazie a questo approccio, quasi tutte le famiglie hanno trovato una nuova sistemazione, dimostrando l’importanza di un intervento pianificato e attento alle esigenze degli individui.
Le nuove abitazioni: un futuro garantito
Accesso a case popolari e alloggi temporanei
Della totalità dei residenti, quattro nuclei familiari sono stati sistemati in case popolari gestite dalla ATER. Altri dieci appartamenti sono stati forniti dal Sassat di via della Cerquetta, un servizio che si occupa di emergenze abitative. Compresa la sistemazione in alloggi privati a Marino, Castel Gandolfo e Ariccia, quasi tutti i nuclei hanno trovato una nuova casa. Le misure di accoglienza sono state progettate affinché tutti i nuclei familiari avessero i requisiti necessari per accedere agli alloggi, dimostrando un’adeguata pianificazione da parte delle autorità .
Un ponte verso l’inclusione
L’attività di supporto non si esaurisce con il trasferimento delle famiglie. A partire da ora, il programma di inclusione sociale proseguirà fino a giugno 2026, con un monitoraggio costante della regolarizzazione documentale, delle iscrizioni scolastiche e delle frequenze. Un ulteriore obiettivo è di rafforzare l’orientamento verso tirocini e opportunità lavorative, garantendo così un processo di integrazione più fluido all’interno della comunità .
Obiettivi e finanziamenti del progetto
Articolazione e sostegno economico
Il progetto ha un finanziamento complessivo di circa 900.000 euro, suddivisi in differenti aree di intervento. Su questa cifra, 500.000 euro sono destinati ad azioni di accompagnamento e sostegno per combattere il pregiudizio antiziganismo, facilitare la regolarizzazione dei documenti, e garantire l’accesso all’abitazione, all’istruzione e al lavoro. I restanti 400.000 euro saranno utilizzati per azioni legate all’Housing, mirate a offrire soluzioni abitative adeguate e sostenibili.
Un impegno duraturo
Con l’approvazione del Piano Rom, le autorità romane si impegnano a garantire non solo un alloggio sicuro, ma anche un percorso verso l’inclusione sociale delle famiglie rom. La strategia mira a costruire un futuro più sereno e stabile per le persone coinvolte, favorendo interazioni positive nella comunità e abbattendo le barriere socio-culturali esistenti.