Nel corso del consiglio comunale tenutosi giovedì 17 aprile 2025, il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando ha annunciato la chiusura imminente del container che dal dicembre scorso ospita i servizi ambulatoriali. La struttura, provvisoria, era stata allestita per sostituire la sede fissa sottoposta a lavori di ampliamento e ammodernamento. Secondo quanto comunicato dal primo cittadino, da maggio i servizi saranno trasferiti negli spazi dedicati nella vicina Cerveteri, decisione presa dalla ASL Roma 4.
situazione attuale dei servizi sanitari nel pit di ladispoli
Il container provvisorio presso il Punto di Incontro Territoriale di Ladispoli ha ospitato per alcuni mesi i servizi ambulatoriali necessari per garantire l’assistenza sanitaria sul territorio mentre la struttura principale veniva ristrutturata. Dal dicembre 2024 questa soluzione temporanea ha permesso la continuazione delle cure presso la città senza interruzioni consistenti, almeno in teoria.
Tuttavia proprio la decisione della ASL Roma 4 di chiudere il container entro maggio 2025 provoca una tensione significativa. Infatti, con il trasferimento dei servizi ambulatoriali a Cerveteri, chi risiede a Ladispoli dovrà recarsi altrove per le visite e le cure primarie. La situazione si va a sommare alla già ridotta presenza di servizi sanitari nel territorio comunale, contribuendo a un senso di abbandono dei cittadini riguardo all’offerta sanitaria locale.
la posizione del sindaco al consiglio comunale
“La chiusura del container è una fase necessaria, ma stiamo lavorando per garantire un servizio migliore con la nuova struttura” ha affermato Alessandro Grando nel suo intervento, sottolineando tuttavia la criticità temporale del passaggio.
la reazione del partito democratico di ladispoli
Il Circolo locale del Partito Democratico “Luciano Colibazzi” di Ladispoli si è espresso tramite un comunicato pubblicato su Facebook poche ore dopo la notizia. I dem sottolineano come dal primo maggio i servizi ambulatoriali e di cure primarie lasceranno formalmente Ladispoli, segnando in sostanza il secondo spostamento dell’assistenza sanitaria dallo stesso nodo sanitario cittadino.
Il gruppo politico ricorda poi la promessa elettorale del sindaco riguardo all’apertura di un nuovo ospedale nella città. Il riferimento serve a mettere in evidenza il disallineamento tra quanto annunciato e la realtà dei fatti, in cui quasi tutti i principali servizi sanitari vengono ridimensionati o completamente trasferiti fuori Ladispoli.
invito alla mobilitazione e richiesta di intervento
Nel comunicato i membri del Partito Democratico dichiarano di aver portato all’attenzione dei consiglieri regionali della propria formazione politica la situazione per ottenere un intervento sui livelli istituzionali. “Non permetteremo che i cittadini di Ladispoli vengano privati di un accesso agevole alle cure mediche”.
impatto del trasferimento dei servizi sulla comunità e il territorio
Il trasferimento dei servizi ambulatoriali a Cerveteri impone ai residenti di Ladispoli di affrontare spostamenti più lunghi per prestazioni sanitarie. Questo aspetto riguarda in particolare pazienti anziani o con difficoltà di mobilità, che dipendono soprattutto dalla presenza di strutture vicine per seguire terapie o effettuare controlli periodici.
La questione si incrocia con altri segnali di riduzione dei servizi assistenziali nella città, alimentando un disagio sociale non indifferente. Non è soltanto una perdita di comodità logistica, ma implica anche rischi per la continuità delle cure e la tempestività degli interventi sanitari.
criticità per i soggetti fragili e aumento della pressione sulle strutture vicine
In un momento storico in cui l’accesso alla sanità pubblica resta un tema cruciale, l’assenza di servizi locali amplifica le difficoltà delle persone più fragili e aumenta la pressione sulle strutture delle città limitrofe. Questo spostamento potrebbe determinare un sovraccarico degli ambulatori di Cerveteri, con attese più lunghe e una gestione più complicata delle prestazioni.
iter dei lavori alla struttura fissa e prospettive future
La chiusura del container è legata all’ammodernamento e ampliamento della struttura sanitaria fissa che si trova nelle immediate vicinanze. Questi interventi dovrebbero migliorare la qualità e la capacità dell’edificio, conferendo alla città una sede più consona e funzionale per l’erogazione dei servizi sanitari.
preoccupazioni per il periodo di transizione
Al momento, però, il ritardo tra la chiusura del container e la riapertura della struttura fissa è motivo di preoccupazione. I cittadini si trovano privati dell’accesso locale ai servizi senza una data certa per il ritorno delle attività in città.
Le istituzioni sanitarie devono ora garantire trasparenza sui tempi dei lavori e sulle modalità di gestione nel periodo di transizione, per limitare al massimo i disagi. Il dibattito in corso al consiglio comunale e l’intervento del Partito Democratico testimoniano la pressione politica che mira a evitare un’ulteriore riduzione dell’offerta sanitaria a Ladispoli. L’evoluzione di questa vicenda sarà seguita con attenzione dai residenti e dagli operatori del settore.