Si è concluso oggi presso il tribunale di Imperia il processo sulle tangenti negli appalti pubblici che ha coinvolto diversi comuni della provincia. L’inchiesta, durata due anni e mezzo, ha evidenziato pratiche di corruzione che hanno portato all’arresto di importanti figure politiche e imprenditoriali nei mesi scorsi. I principali imputati hanno optato per il patteggiamento, chiudendo un capitolo opaco nella gestione degli appalti locali.
Il processo: risultate e decisioni legali
Nell’udienza preliminare, il giudice Massimiliano Botti ha valutato le posizioni di dieci imputati, sette dei quali hanno scelto di patteggiare le proprie pene. A fronte di due assoluzioni, un rinvio a giudizio è stato disposto per uno degli imputati. Complessivamente, i patteggiamenti hanno comportato pene di reclusione che sono state determinate in 2 anni e 2 anni e 6 mesi per gli ex sindaci coinvolti, il tutto da scontare attraverso lavori di pubblica utilità .
L’inchiesta è iniziata nel giugno del 2022 e ha preso piede grazie a una serie di indagini condotte dai carabinieri, che hanno portato all’arresto dell’ex sindaco di Aurigo, Luigino Dellerba. L’uomo è stato colto sul fatto mentre riceveva una tangente di duemila euro dall’imprenditore Vincenzo Speranza, titolare della Edilcantieri Costruzioni srl, in cambio di appalti pubblici. Questa scoperta ha gettato luce su un sistema di corruzione radicato che ha coinvolto diversi attori nella gestione degli appalti.
Dettagli degli appalti sanzionati
L’inchiesta si è concentrata in particolare su un appalto significativo riguardante la messa in sicurezza di un’area considerata a rischio di dissesto idrogeologico. Questo progetto, del valore di circa 282mila euro, ha suscitato l’attenzione degli inquirenti poiché è stato affidato all’azienda di Speranza. La scelta della Edilcantieri Costruzioni ha fatto insorgere interrogativi sulla correttezza del processo di assegnazione e sulla trasparenza nelle pratiche amministrative.
Oltre a Aurigo, l’indagine ha fatto emergere problematiche anche nel Comune di Castel Vittorio. Qui, i fratelli Speranza si sono trovati nuovamente coinvolti nelle indagini, assieme a Fabrizio Rosa, responsabile dell’ufficio lavori pubblici. Rosa, il quale è stato rinviato a giudizio per il 4 Marzo 2025, è accusato di aver svolto un ruolo chiave nella gestione degli appalti comunali e nei rapporti con le ditte aggiudicatarie.
Ramo aggiuntivo dell’indagine: la combine tra imprenditore e geometra
Un ulteriore aspetto dell’inchiesta ha rivelato l’esistenza di una presunta combine tra il già menzionato imprenditore Vincenzo Speranza e il geometra del Comune di Imperia, Marino Masi. Secondo le accuse, il duo avrebbe orchestrato un accordo per coprire la vera entità dei lavori di manutenzione affidati alla sua ditta presso il cimitero di Oneglia. Questa ingerenza ha sollevato nuovi interrogativi sulla capacità delle istituzioni di garantire integrità e legalità nella gestione dei fondi pubblici per la comunità .
L’arresto e il conseguente processo evidenziano la complessità e la delicatezza della questione corruzione negli appalti pubblici in Italia, un tema che continua a sollevare preoccupazioni tra cittadini e autorità . Con la chiusura di questo capitolo legale, si profila la necessità di interventi significativi per migliorare la trasparenza e l’equità nel sistema degli appalti, affinché situazioni simili non si ripetano in futuro.
Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Armando Proietti