Chiusura della Strada a Passolanciano: Gli Operatori Turistici Protestano per i Danni Economici

Chiusura della Strada a Passolanciano: Gli Operatori Turistici Protestano per i Danni Economici

La chiusura della strada tra Lettomanoppello e Passolanciano provoca proteste tra gli operatori turistici, con perdite stimate di 100.000 euro e richieste di rivalutazione delle decisioni da parte di Anas.
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Chiusura della Strada a Passolanciano: Gli Operatori Turistici Protestano per i Danni Economici - Gaeta.it

La recente chiusura della strada che collega Lettomanoppello a Passolanciano ha innescato forti reazioni tra gli operatori turistici della zona. L’ordinanza, emessa da Anas in seguito a previsioni meteo che annunciavano neve, ha avuto un impatto immediato sul flusso di visitatori, costringendo molti sciatori a tornare indietro. Le lamentele degli imprenditori locali si moltiplicano, con stime di perdite economiche che raggiungono i 100.000 euro, mentre alcune voci sembrano considerare l’idea di una class action contro la decisione di chiusura.

Le conseguenze della chiusura

La chiusura della strada rappresenta un duro colpo per l’economia del comprensorio sciistico. L’unica alternativa per accedere a Passolanciano è un lungo percorso attraverso il Comune di Pretoro, che aggiunge ulteriori trenta chilometri di viaggio per chi proviene da Pescara. Questo ha portato molti potenziali visitatori a rinunciare alla gita sulla Maiella, di fatto paralizzando le attività locali.

L’impatto è stato immediato: gli operatori turistici denunciano un calo drastico delle presenze e delle prenotazioni, specialmente tra ristoranti, scuole di sci e noleggi per attrezzature. La chiusura ha anche portato molte persone a dirigersi verso altre località sciistiche o, peggio ancora, a tornare a casa. Gli imprenditori temono che questa situazione possa ripetersi, compromettendo un periodo fondamentale per il loro fatturato.

Le lamentazioni degli operatori locali

Fabio D’Aloisio, proprietario dell’hotel Ti Bionda Suisse, esprime la sua frustrazione riguardo all’approccio di Anas. Ha suggerito che un sopralluogo effettuato alle prime luci dell’alba avrebbe potuto evitare la chiusura, considerando che la strada si presentava in buone condizioni e senza i problemi previsti dal servizio Meteomont. D’Aloisio ha insistito sul fatto che i danni subiti non sono solo finanziari, ma anche di reputazione, con i visitatori che potrebbero essere riluttanti a tornare in futuro.

Nonostante le avversità, l’imprenditore ha espresso delusione per la mancanza di comunicazione e di valutazione realistica della situazione da parte delle autorità competenti. Secondo lui, gli operatori sono ridotti a contare i danni e a pianificare un possibile ricorso legale collettivo per ottenere un risarcimento.

Opinioni e dibattiti sui social media

La questione della chiusura della strada è diventata oggetto di dibattito sui social media, in particolare sulla pagina Facebook di winterseason.it. Molti utenti esprimono opinioni contrastanti sull’operato di Anas e sulle previsioni meteorologiche. Alcuni parlano di sensazionalismo climatico, criticando le decisioni basate su previsioni che, a loro avviso, non si sono avverate. In questo contesto, emerge anche l’idea che, analizzando le carte meteorologiche, si potesse prevedere che il maltempo avrebbe risparmiato Abruzzo e Marche.

Il dibattito ha acceso gli animi, mettendo in evidenza non solo le difficoltà economiche ma anche la questione di come le amministrazioni locali gestiscano le emergenze e le decisioni che ricadono direttamente sulla comunità locale. Gli operatori turistici sperano in un intervento immediato e in una rivalutazione delle misure intraprese, per evitare di subire ulteriori danni in futuro.

Ultimo aggiornamento il 12 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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