Un negozio situato nel quartiere Barriera Milano di Torino ha subito una sospensione della licenza per un periodo di trenta giorni, con chiusura immediata al pubblico. Questo provvedimento è stato adottato a seguito di un’indagine condotta dal commissariato Centro, che ha rivelato come l’attività, inizialmente dedicata alla vendita di alimenti e bevande, fosse diventata un punto di riferimento per lo spaccio di sostanze stupefacenti. La decisione delle autorità è stata motivata dalla necessità di contrastare il fenomeno della criminalità e garantire la sicurezza dei cittadini.
Sviluppi dell’indagine e arresti
L’indagine, avviata a marzo, ha portato alla luce elementi significativi riguardanti le operazioni illecite del locale. La titolare del negozio è stata deferita alle autorità competenti, mentre due frequentatori sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. Durante i controlli, le forze dell’ordine hanno rinvenuto una notevole quantità di droga, strumenti per il taglio e smistamento, oltre a 12 telefoni cellulari, un MacBook e 8.000 euro in contante. Questi ritrovamenti hanno evidenziato l’esistenza di un’attività illegale ben organizzata all’interno del negozio.
Attività illegali persistenti e provvedimenti delle autorità
Nonostante gli arresti, le attività illecite intorno al negozio non si sono fermate. In un controllo successivo, uno degli arrestati è stato avvistato mentre usciva dal locale e, alla vista degli agenti, ha tentato di disfarsi della droga, cercando di nasconderla in una canna fumaria e tentando di ingerirne una parte. Arrestato nuovamente, è stato trovato in possesso di crack, cocaina e 400 euro in contante. In risposta a questi eventi, la questura di Torino ha deciso di sospendere temporaneamente l’attività del negozio, sottolineando come fosse diventato un punto di ritrovo per l’acquisto e il consumo di sostanze stupefacenti, contribuendo così al deterioramento della sicurezza e dell’ordine pubblico nel quartiere.