Un controllo svolto dalle forze dell’ordine ha portato alla chiusura di un negozio che vendeva cibo e bevande all’ingrosso e al dettaglio a Spigno Saturnia. Le autorità sanitarie locali e l’Agenzia delle Dogane hanno partecipato all’intervento effettuato dai carabinieri del N.A.S. di Latina, scoprendo molte violazioni che hanno messo a rischio la sicurezza alimentare.
il controllo delle autorità e l’intervento dei carabinieri del nas
L’operazione è iniziata su segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, che aveva evidenziato irregolarità legate all’attività commerciale in questione. Il N.A.S. di Latina ha quindi eseguito un’ispezione dettagliata presso la struttura di Spigno Saturnia, affine a verificare il rispetto delle norme sanitarie e amministrative.
Durante la verifica, gli ispettori dell’ASL locale si sono uniti ai carabinieri per monitorare la situazione. Hanno analizzato l’intera catena di conservazione, l’igiene degli ambienti, e i documenti autorizzativi. È emerso che il negozio operava senza alcuna autorizzazione valida, una violazione significativa nel campo della sicurezza alimentare. Le conseguenze per la salute pubblica risultavano serie, viste le condizioni generali del locale.
condizioni igienico-sanitarie e strutturali non conformi
Le ispezioni hanno rivelato diverse carenze, riguardanti sia la pulizia degli ambienti sia le caratteristiche strutturali del punto vendita. I locali presentavano evidenti carenze igieniche, che potevano favorire la proliferazione di agenti patogeni. Impianti scadenti, superfici non adeguatamente sanificate e materiali utilizzati senza garanzie hanno aggravato la situazione.
Le lacune strutturali hanno mostrato anche possibili problemi di sicurezza alimentare, rendendo il luogo inadatto alla conservazione e commercializzazione dei prodotti. Queste condizioni hanno fatto ritenere dalle autorità indispensabile sospendere l’attività per evitare rischi concreti alla salute di chi avrebbe comprato o consumato quei prodotti.
sequestro e distruzione di una tonnellata di alimenti scaduti
Tra i problemi emersi, un punto focale è stato il rinvenimento di circa mille chili di alimenti scaduti. La merce sequestrata comprendeva insaccati, bevande, prodotti surgelati e conserve, pronti per la vendita nonostante la scadenza superata. Questa scoperta ha confermato il rischio immediato per i consumatori.
I carabinieri hanno posto sotto sequestro tutti i prodotti denunciati e hanno proceduto alla loro distruzione, in accordo con le disposizioni sanitarie. La distruzione si è resa necessaria per evitare che questi alimenti compromessi finissero nei circuiti commerciali o nelle abitazioni. Il valore complessivo della merce proibita ammonta a circa 20mila euro, a segnalare un danno economico rilevante oltre agli effetti sanitari.
provvedimenti amministrativi e sanzioni al titolare
L’ASL ha disposto l’immediata sospensione dell’attività commerciale, bloccando la vendita di alimenti e bevande. Oltre all’interdizione, il titolare del negozio dovrà affrontare sanzioni amministrative per un importo complessivo superiore a 6mila euro.
Le multe comminate derivano dalla mancanza di autorizzazioni e dalla gestione non conforme delle norme igieniche e di sicurezza. Questo caso evidenzia l’importanza di controlli regolari e puntuali, necessari per tutelare la salute pubblica e garantire la corretta somministrazione dei prodotti alimentari sul territorio.
Il caso di Spigno Saturnia resta un esempio pratico delle azioni messe in atto dagli organi competenti per non compromettere la sicurezza dei cittadini e mantenere sotto controllo le attività economiche considerate a rischio.