Cia Abruzzo richiede stato di calamità naturale per affrontare la grave siccità del 2024

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Cia Abruzzo richiede stato di calamità naturale per affrontare la grave siccità del 2024 - Fonte: Ansa | Gaeta.it

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La grave siccità che ha attanagliato l'Abruzzo nel corso di quest'anno spinge la Confederazione Italiana Agricoltori a lanciare un appello urgente alle autorità regionali per la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Le conseguenze del clima avverso si sono rivelate devastanti per l'agricoltura abruzzese, con significativi danni alle colture e l'emergere di problematiche legate ai costi di produzione e alla biodiversità. Le richieste, inoltrate a rappresentanti chiave della Regione, sono dirette a proteggere non solo gli agricoltori, ma l'intero settore agroalimentare della regione.

Gli effetti devastanti della siccità sulle colture agricole

Danni stimati e settori colpiti

La prolungata siccità, unita a temperature record, ha portato a una drastica riduzione della produzione agricola in Abruzzo, pari a circa il 50%. Questa situazione critica ha colpito severamente settori chiave, come cereali, ortaggi, frutteti, vigneti e uliveti, minacciando la sostenibilità economica non solo delle aziende agricole ma dell'intera filiera agroalimentare regionale. Molti agricoltori hanno segnalato perdite significative di reddito, che potrebbero portare alla chiusura di numerose aziende se non si interviene tempestivamente.

La situazione rende evidente la necessità di analizzare i danni in modo più approfondito. I produttori di cereali hanno visto una riduzione drammatica delle rese, mentre gli orticoltori e i viticoltori hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti nel mantenere la qualità delle loro produzioni. Questa crisi agraria non colpisce solo i fogli di calcolo economici, ma ha ripercussioni dall'impatto emozionale sui contadini, i quali si vedono costretti a lottare quotidianamente per il mantenimento della loro attività.

Conseguenze sui costi di produzione e sulla biodiversità

L'emergenza siccità ha portato anche a un incremento vertiginoso dei costi di produzione per gli agricoltori. La scarsità d'acqua richiede infatti investimenti aggiuntivi, sia per la ricerca di fonti alternative di irrigazione che per il mantenimento delle colture in condizioni ottimali. Questo aumento dei costi, in un contesto già fragile, contribuisce a un aggravamento della situazione economica delle aziende agricole, mettendo ulteriormente a rischio la sostenibilità della produzione alimentare.

In aggiunta, la siccità ha un impatto negativo sulla biodiversità dell'intero territorio. Diverse specie vegetali e animali, già vulnerabili, rischiano di estinguersi a causa dei cambiamenti radicali e repentini dell'ambiente. È essenziale che si prenda coscienza della gravità della situazione per garantire non solo la sopravvivenza delle aziende agricole, ma anche la salvaguardia degli ecosistemi locali.

Le richieste della Cia alle istituzioni

Appello per misure di sostegno immediate

La Cia ha presentato un elenco di richieste urgenti alle istituzioni locali e nazionali, sottolineando l'importanza di una reazione celere. Tra le istanze principali vi è la dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte del Governo, che consentirebbe di attivare misure di emergenza. Gli agricoltori richiedono indennizzi per i danni subiti, moratorie sui mutui e l'accesso a linee di credito agevolato per far fronte alle difficoltà economiche causate dalla siccità.

In aggiunta, la Confederazione chiede un impegno per progetti di lungo termine volti alla gestione sostenibile delle risorse idriche. La realizzazione di nuovi invasi e l'implementazione di sistemi di irrigazione più efficienti rappresentano elementi fondamentali per mitigare gli effetti della siccità futura e garantire una maggiore resilienza del settore agricolo.

Innovazione e ricerca nel settore agricolo

Un altro punto cruciale del piano di intervento è il sostegno alla ricerca di colture resistenti alla siccità, oltre allo sviluppo di pratiche agricole innovative. Investire nella ricerca e nell'innovazione è fondamentale per garantire che l'agricoltura abruzzese possa affrontare le sfide climatiche in modo più efficace. Questo approccio non solo aiuterebbe a ottimizzare le rese produttive ma creerebbe anche nuove opportunità di sviluppo per gli agricoltori.

Il presidente della Cia regionale, Nicola Sichetti, ha ribadito l'urgenza di un'azione concreta da parte delle istituzioni: "Se non si interviene con urgenza, molte aziende agricole saranno costrette a chiudere, generando conseguenze devastanti per l'intera comunità." Questo chiaro grido d'allerta sottolinea quanto sia vitale che le autorità prendano sul serio le richieste degli agricoltori abruzzesi, trovando soluzioni pratiche e rapide per garantire un futuro sostenibile all'agricoltura nella regione.

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