Il ciclismo marchigiano piange la scomparsa di Emilio Mistichelli, tecnico esperto e figura di riferimento per molti giovani ciclisti, deceduto all’età di 73 anni. Mistichelli è morto la scorsa notte all’ospedale di Senigallia, dove era ricoverato, lasciando un profondo vuoto nel cuore della comunità sportiva locale.
La carriera di un tecnico appassionato
Emilio Mistichelli ha dedicato gran parte della sua vita al ciclismo, creando un impatto duraturo nel panorama sportivo marchigiano. La sua carriera si è contraddistinta per l’impegno nell’insegnamento e nel supporto ai giovani corridori, ai quali ha dedicato tempo e attenzione. Quella di Mistichelli era una figura che andava ben oltre il semplice istruttore: lui era un mentore, un accompagnatore nel percorso di crescita sportiva e personale dei ragazzi. Il suo approccio si basava sull’umanità e sulla passione, con il fine di trasmettere non solo competenze tecniche, ma anche valori fondamentali come la determinazione e il lavoro di squadra.
Stava per assumere il ruolo di direttore sportivo della Sam Vitalcare Dynatek, una formazione Uci Continental, un’importante opportunità che avrebbe ulteriormente valorizzato la sua già ricca esperienza. La Federciclismo Marche ha voluto esprimere il proprio cordoglio attraverso una nota, sottolineando l’importanza del contributo di Mistichelli alla crescita di molti atleti. La sua carriera è stata punteggiata da momenti significativi, non solo sul campo, ma anche nel cuore degli atleti che ha guidato.
L’affetto e il ricordo della comunità
Mistichelli non era conosciuto solo nella sua regione, ma anche oltre. La sua abilità nel coinvolgere e motivare i giovani ha fatto sì che fosse una figura apprezzata da tutti. È ricordato soprattutto per la sua esperienza di allenamento con Davide Rebellin, uno dei ciclisti più rispettati in Italia. Mistichelli ha allenato Rebellin durante il biennio 2021-2022, mentre il campione veneto partecipava a competizioni che hanno segnato la sua carriera. Tristemente, la collaborazione si è interrotta con la tragica morte di Rebellin il 30 novembre 2022, un evento che ha scosso il mondo del ciclismo.
L’impronta di Mistichelli nel ciclismo va ben oltre le vittorie e i risultati. Ha instillato nei suoi atleti una passione per lo sport che dura tutto il corso della vita. Molti di loro lo ricordano come una figura paterna, capace di offrire consigli non solo legati all’allenamento, ma anche alla vita quotidiana. Questo legame umano ha alimentato un forte senso di comunità tra ciclisti e allenatori, un aspetto che il ciclismo marchigiano continuerà a portare con sé.
Tributi e onore funebre
La notizia della sua morte ha scosso non solo i familiari, ma anche numerosi amici e atleti che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui. Mistichelli lascia la moglie Palma, i figli Sara e Marco, insieme ai nipoti e parenti, che stanno organizzando l’ultimo saluto nella chiesa della Pace di Senigallia, previsto per domani, 28 febbraio, alle ore 15. La famiglia ha voluto esprimere gratitudine al personale del reparto di neurologia dell’ospedale di Senigallia, che ha assistito Mistichelli con professionalità e umanità negli ultimi giorni della sua vita.
Nel ricordo di Emilio Mistichelli, il ciclismo marchigiano ha perso un maestro e una figura di grande spessore umano e professionale. La sua eredità vivrà nei cuori di chi lo ha conosciuto e continuerà a influenzare le generazioni future di ciclisti.