Questa mattina un gruppo di una quindicina di persone, accompagnate dai propri cani, ha fatto irruzione nel cimitero monumentale San Lazzaro di Viterbo per opporsi a un divieto risalente agli anni ’90 che vieta l’accesso a biciclette e animali. Nonostante il cartello ben evidente, i partecipanti, supportati da associazioni animaliste, hanno chiesto l’abolizione di questa norma che considerano ingiusta e discriminatoria.
Una protesta pacifica con i quattro zampe
La manifestazione è stata completamente pacifica e ha visto la presenza di volontari dell’ENPA di Viterbo, dell’associazione Cinghiale Bianco e del gruppo Pack Walk. Queste organizzazioni hanno come missione principale quella di occuparsi della riabilitazione e dell’inserimento in famiglia di cani adottati da canili, spesso traumatizzati da precedenti esperienze negative. Il presidente dell’ENPA Viterbo, Mauro Chiarle, ha spiegato come questo divieto crei non solo disagio per le persone, ma anche per gli animali, che rimangono fuori in attesa.
Chiarle ha anche denunciato più volte situazioni disumane viste nei pressi del cimitero, dove cani venivano lasciati legati al cancello mentre i loro proprietari entravano. Secondo lui, è inaccettabile che i proprietari di animali non possano rendere omaggio ai propri cari accompagnati dai loro amici a quattro zampe. “È una vera ingiustizia,” ha affermato, raccontando di un episodio particolarmente toccante in cui una nonna e il suo nipotino sono stati costretti a lasciare fuori un cane, con il piccolo che piangeva.
Richieste formali al Comune di Viterbo
Chiarle ha anche rivelato che l’ENPA ha inviato numerose comunicazioni formali al Comune per richiedere una revisione di questo divieto. La questione è divenuta un tema di discussione non solo tra i volontari delle associazioni, ma anche tra i cittadini che accompagnano i propri animali nella vita quotidiana. La petizione per l’abolizione di questa norma è già circolata tra le persone del posto, con un crescente supporto da parte della comunità di Viterbo.
Durante la manifestazione sono stati esposti striscioni e volantini che chiedevano la rimozione del divieto, sottolineando l’importanza del rispetto verso gli animali e il diritto dei proprietari a vivere i loro momenti di commemorazione in compagnia dei propri cani. Le associazioni continuano a promuovere un’informazione attenta e a mobilitarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica, così come gli amministratori locali, affinché si possa trovare una soluzione condivisa.
Verso una maggiore inclusivitÃ
L’episodio di oggi ha acceso i riflettori su una questione più ampia: il diritto di accesso e inclusione per chi desidera visitare luoghi di culto e memoria insieme ai propri animali. La presenza dei cani accanto ai loro compagni umani rappresenta non solo un legame affettivo, ma anche una forma di conforto in momenti di dolorosa memoria. Diverse città italiane hanno già iniziato a rivedere i propri regolamenti in tal senso, aprendo a politiche più inclusive.
Adesso l’attenzione è rivolta alle autorità comunali di Viterbo, in particolare alla sindaca Chiara Frontini e agli assessori coinvolti. La speranza è che ascoltino le richieste dei cittadini e delle associazioni, trovando un modo per conciliare il rispetto per il luogo e il diritto di portare con sé i propri animali. Le manifestazioni di oggi potrebbero rappresentare solo l’inizio di un movimento più ampio per la riforma di norme vetuste e poco sensibili alle necessità contemporanee.