Cinquant'anni dalla tragedia in mare: la commemorazione a Cassano allo Ionio dei 12 pescatori

Cinquant’anni dalla tragedia in mare: la commemorazione a Cassano allo Ionio dei 12 pescatori

Il 31 dicembre 2024, Cassano allo Ionio ha commemorato i 12 pescatori scomparsi in una tragedia marittima del 1974, unendo autorità e cittadini per mantenere viva la memoria storica.
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Cinquant'anni dalla tragedia in mare: la commemorazione a Cassano allo Ionio dei 12 pescatori - Gaeta.it

Il 31 dicembre 1974, una tragedia marittima ha segnato profondamente la comunità di Cassano allo Ionio e il ricordo di quell’evento risuona ancora oggi, a cinquant’anni di distanza. In occasione di questo significativo anniversario, è stata organizzata una manifestazione che ha unito familiari, amici e autorità nel commemorare i 12 pescatori scomparsi, un evento che ha commosso l’Italia e ha richiamato l’attenzione su una storia drammatica spesso dimenticata.

La tragedia del 31 dicembre 1974

La mattina del 31 dicembre 1974, i due pescherecci “Nuova Sant’Angelo” e “Maria Santissima”, con a bordo rispettivamente dodici uomini delle famiglie Celi e Curatolo, erano usciti in mare il giorno precedente, sperando di effettuare una buona pescata da vendere per i festeggiamenti del Capodanno. Il clima sembrava favorevole e prometteva un rientro senza problemi. Tuttavia, le condizioni meteorologiche cambiarono drasticamente; un forte vento si alzò durante la notte, causando un ingrossamento del mare.

Durante il rientro, il “Nuova Sant’Angelo” fu travolto da un’onda imponente, classificata con forza 9, che lo ribaltò, scaraventando in acqua il suo equipaggio e distruggendo l’imbarcazione. Il “Maria Santissima”, che aveva intrapreso una rotta verso Policoro, scomparve anch’essa, lasciando i familiari in ansia e preoccupazione. L’unico superstite della tragedia fu Cosimo Marghella, presente su una scialuppa, che riportò a casa il carico di dolore e di lutto per la scomparsa di amici e familiari.

La commemorazione al mare

La commemorazione dei dodici pescatori scomparsi si è svolta presso le spiagge nei pressi dei Laghi di Sibari, dove, a distanza di cinquant’anni, le autorità comunali e tantissimi cittadini si sono riuniti per ricordare le vittime. A presiedere la cerimonia c’era il sindaco Giovanni Papasso, che ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria storica di questo evento tragico. Hanno partecipato anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e il vescovo di Cassano, monsignor Francesco Savino, conferendo ulteriore significato alla commemorazione con la loro presenza.

Il sindaco Papasso ha rivelato che i familiari dei Curatolo lo hanno contattato in merito al ritrovamento dei resti del “Maria Santissima”, al fine di rendere omaggio a una parte fondamentale della storia della località. La manifestazione ha offerto un momento di riflessione non solo per i familiari delle vittime, ma anche per tutta la comunità, evidenziando le conseguenze durature di quel giorno fatale.

Un messaggio di memoria e solidarietà

Durante la cerimonia, le parole del sindaco Stasi hanno risuonato forti, richiamando l’attenzione sulla rilevanza del ricordo non solo delle singole famiglie colpite, ma di un’intera comunità che ha vissuto il dolore e la perdita di quei pescatori. “Basta osservare il vissuto delle persone di Schiavonea“, ha affermato, “per comprendere l’impatto che quel 31 dicembre ha avuto su di loro. È un giorno che non si dimentica.”

La celebrazione si è conclusa con una preghiera di monsignor Savino, che ha accompagnato la benedizione di una targa commemorativa nel punto in cui furono ritrovati i resti del peschereccio. La targa fungerà da simbolo di memoria storica, affinché quel luogo non rimanga anonimo e non venga mai dimenticato. La manifestazione ha rappresentato un momento di unione e di condivisione, un’opportunità per riflettere sui rischi della vita in mare e sull’importanza di mantenere vivo il ricordo delle vittime del lavoro marittimo.

Ultimo aggiornamento il 31 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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