Il 3 settembre scorso, un episodio di violenza grave ha scosso il mercato ortofrutticolo di Fondi, dove due cugini sono venuti alle mani in modo brutale. Il più giovane, 29 anni, ha colpito ripetutamente con un martello e un coltello il 26enne, provocandogli ferite profonde. Dopo mesi di detenzione, il responsabile è stato condannato a cinque anni di carcere dal tribunale di Latina, che ha anche riconosciuto il diritto al risarcimento alla vittima.
la ricostruzione della violenta lite al mercato ortofrutticolo
Nella mattina del 3 settembre 2024, tra gli stand del Mof di Fondi è scoppiata una lite che ha rapidamente degenerato in un’aggressione grave. Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, la causa del litigio risalirebbe a divergenze familiari mai saldate. In un momento di tensione, il 29enne Nabil Ouhadi ha colpito il cugino 26enne con un martello, prima di infierire con numerosi fendenti al collo, torace, schiena e braccio, utilizzando un coltello.
Le ferite riportate dalla vittima lasciavano poco spazio a dubbi sulla violenza dell’attacco: in particolare, la ferita al collo risultava abbastanza profonda da sfiorare la sgozzatura, un dettaglio che ha fatto temere il peggio fin da subito. Entrambi i cugini lavoravano nel mercato, impiegati in magazzini vicini ma distinti, elemento che però non ha frenato la furia di Ouhadi. L’aggressione ha generato panico tra i presenti, costringendo alla sospensione temporanea delle attività nell’area.
l’intervento della polizia e la cattura del responsabile
Dopo l’aggressione, la situazione è rapidamente degenerata con una breve caccia all’uomo nel centro storico di Fondi. Le forze dell’ordine hanno avviato le ricerche del 29enne, che si era allontanato dal luogo dell’aggressione, riuscendo a localizzarlo e fermarlo in tempi rapidi. Il blitz della polizia ha posto fine alla fuga e ha portato all’arresto di Ouhadi, che da allora era in custodia cautelare presso il carcere di Frosinone.
La prontezza degli agenti ha evitato un possibile ulteriore aggravarsi della situazione. L’arrestato, di origine marocchina e residente a Fondi, è stato formalmente accusato di tentato omicidio. Da quel momento è iniziato il percorso giudiziario che ha visto protagonisti l’imputato e la vittima, ora parte civile nel processo.
il processo e la sentenza del tribunale di Latina
Il procedimento si è svolto con rito abbreviato, davanti al giudice Laura Morselli, responsabile di valutare con attenzione le prove raccolte e le testimonianze. Giovedì 8 maggio 2025 è arrivata la sentenza: cinque anni di reclusione per tentato omicidio in relazione all’aggressione con martello e coltello.
La decisione del tribunale ha preso in considerazione la gravità delle ferite riportate, le modalità con cui sono state inflitte e il contesto familiare che avrebbe innescato la violenza. La condanna chiude la fase penale del caso, ma in sede civile la vittima ha ottenuto il riconoscimento del diritto al risarcimento danni, affidando la rappresentanza all’avvocato Luca Velletri.
la situazione delle vittime e l’impatto dell’aggressione
Il 26enne ferito ha dovuto affrontare un periodo lungo e difficile per la ripresa, a causa delle lesioni gravi ricevute. Le ferite al collo, in particolare, hanno richiesto un intervento medico urgente per scongiurare un esito fatale. Il trauma fisico si è aggiunto a quello psicologico, considerando anche il legame di parentela tra i due protagonisti.
La vittima, ora fuori pericolo, sarà seguita anche per gli effetti a lungo termine riconosciuti dal tribunale nel risarcimento. I medici hanno sottolineato l’entità delle ferite, la loro localizzazione e i rischi corsi. Il fatto ha fatto emergere anche una situazione di tensioni irrisolte tra i membri della famiglia, che ha portato a questo epilogo tragico proprio in un luogo di lavoro frequentato da entrambi.
L’aggressione nel mercato ortofrutticolo rimane un episodio di cronaca che ha lasciato il segno nel Comune di Fondi e richiama l’attenzione su conflitti personali che possono sfociare in situazioni di violenza estrema. Il processo si è chiuso con una sentenza severa e ora si attende l’eventuale definizione degli aspetti civili legati al risarcimento.