Il mercato delle crociere sta vivendo un periodo d’oro e il porto di Civitavecchia emerge come un protagonista indiscusso di questa crescita. Con prospettive che si avvicinano a un record annuale di 3,5 milioni di passeggeri, il primo semestre del 2024 segnala un incremento del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante alcune flessioni nei passeggeri di linea, il porto di Roma si distingue per il ruolo di ‘home port’, dove un numero crescente di crocieristi inizia e termina le proprie avventure nel Mediterraneo, rendendo Civitavecchia un punto di riferimento fondamentale per l’industria crocieristica.
Aumento delle crociere a Civitavecchia: un porto in forte espansione
Civitavecchia come ‘home port’
Il porto di Civitavecchia si sta affermando sempre di più come un ‘home port’, un trend che non può passare inosservato. Con un significativo aumento del 16,8% dei crocieristi che partono e arrivano a Civitavecchia, la città portuale romana sta rivoluzionando il proprio ruolo all’interno del network crocieristico nazionale e internazionale. Questo cambiamento mette in evidenza come i turisti, sempre più, scelgano Civitavecchia non solo come un punto di passaggio, ma come una vera e propria destinazione di partenza.
Incremento del numero di accosti
In aggiunta all’aumento del numero di crocieristi, il porto ha registrato un incremento del 9% nel numero degli accosti delle navi da crociera. Con 27 accosti in più rispetto al primo semestre del 2023, Civitavecchia dimostra di saper attrarre compagnie mondiali che desiderano far sostare le proprie navi in questo port hub strategico. Questa realtà non solo offre opportunità per i turisti di esplorare il patrimonio storico e culturale di Roma e dei suoi dintorni, ma genera anche ricadute economiche significative per l’intero territorio.
La ripresa del traffico automotive e le sfide del mercato merci
Traffico automotive in crescita
Dopo una pesante crisi seguita alla pandemia, il traffico automotive ha visto una ripresa significativa. I piazzali del porto di Civitavecchia hanno iniziato a riempirsi di nuovo, e nei primi sei mesi del 2024 si registra un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2023, con oltre 92.000 auto movimentate. Questo trend riflette non solo un ritorno alla normalità , ma anche una crescita nella domanda di auto per il mercato nazionale e internazionale.
Diminuzione delle merci solide
Tuttavia, nonostante la crescita nel settore dell’automotive, il traffico merceologico complessivo del porto di Civitavecchia ha subito un decremento del 17%. Questa flessione è principalmente attribuibile al calo del traffico di merci solide, in particolar modo del carbone, che ha visto un crollo del 92,5% in vista della programmazione del phase out della centrale di Torrevaldaliga Nord, previsto entro il 2025. Questa situazione pone interrogativi sul futuro della movimentazione di merci solide all’interno del porto e potrebbe richiedere strategie alternative per sostenere l’economia locale.
Traffico merceologico nel Lazio e comparazione con altri porti
Andamento del traffico nel traffico marittimo laziale
Il porto di Civitavecchia non è l’unico a mostrare dinamiche complesse nel traffico merceologico. Infatti, il traffico merci dei porti del network laziale ha raggiunto un totale di 6.221.584 tonnellate movimentate, con una flessione complessiva del 10,5%. La situazione si presenta quindi eterogenea, con alcune aree, come il porto di Fiumicino, che ha visto un aumento del 4,3% nel traffico, superando il milione e mezzo di tonnellate importate e esportate.
Crescita delle rinfuse liquide
Un aspetto positivo emerge dal settore delle rinfuse liquide, che ha visto un aumento consistente del 19%. Questi prodotti, in gran parte destinate all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, superano il mezzo milione di tonnellate, segnalando una ripresa e una riorganizzazione della catena di approvvigionamento post-pandemia. Queste dinamiche non solo riflettono una maggiore domanda di prodotti raffinati, ma evidenziano anche la resilienza dei porti nel fronteggiare le sfide attuali.
Il porto di Gaeta, in controtendenza, riporta un’impennata notevole nel settore delle rinfuse solide, cresciuto del 23,9%. Questo potrebbe suggerire una diversificazione delle esigenze merceologiche di diversi scali portuali nel Lazio e l’adattamento alle trasformazioni del mercato.