Civitavecchia, un business florido per i produttori locali: il mercato del food delle navi da crociera

Civitavecchia, un business florido per i produttori locali: il mercato del food delle navi da crociera

Civitavecchia sfrutta il turismo crocieristico per potenziare l’economia locale, con i produttori alimentari che generano 17,6 milioni di euro annuali, ma resta indietro rispetto ad altre città portuali italiane.
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Civitavecchia, un business florido per i produttori locali: il mercato del food delle navi da crociera - Gaeta.it

Il flusso di croceristi a Civitavecchia non rappresenta solo una opportunità turistica, ma anche un’importante fonte di guadagno per i produttori locali, in particolare nel settore alimentare. Recenti dati in materia indicano che le navi da crociera spendono circa 17,6 milioni di euro per l’acquisto di prodotti freschi da fornitori locali. Questo rappresenta un aspetto economico significativo da considerare per il territorio.

Navi da crociera e turismo: un’opportunità da cogliere

Quando si parla del turismo a Civitavecchia, frequentemente si sente la necessità di attirare i croceristi che approdano nel porto. Le voci di spesa dei turisti si concentrano sul desiderio di visitare le attrazioni circostanti a Cerveteri, Ladispoli o Santa Marinella. I croceristi che scendono dalla nave hanno una grande potenzialità di spesa, ma sembra che il territorio non riesca a sfruttare appieno questa occasione.

Il problema non è semplicemente la mancanza di attrattive, ma essenzialmente una questione di progettualità e organizzazione. Prendiamo, ad esempio, un passeggero proveniente da Boston. Questa persona è ben informata su cosa offre il territorio. Il viaggio verso la storica Necropoli della Banditaccia o la visita a Roma, con i suoi monumenti celebri, rappresentano sicuramente opzioni più allettanti. Il rischio è che nei prossimi decenni il territorio non riesca a trovare soluzioni efficaci per attrarre questi visitatori.

Un settore alimentare in crescita: i numeri parlano chiaro

Secondo un articolo di Il Sole 24 Ore, le navi da crociera sviluppano un business notevole nel settore alimentare. Ogni anno, le compagnie sprecano enormi somme per cibo e bevande: oltre 2,21 miliardi di euro a livello globale. Ogni nave, per esempio, può spendere fino a 160mila euro a settimana solo per prodotti freschi. Questi dati sottolineano una realtà economica costante, ma è interessante focalizzarsi sull’impatto locale a Civitavecchia.

Il porto di Civitavecchia è uno dei più importanti in Europa per il traffico crocieristico. Annualmente, il settore alimentare genera circa 110 milioni di euro. Di questi, il 16% è garantito da produttori locali. I prodotti più richiesti includono vini, pomodori, carote, kiwi e olive, per un valore totale che raggiunge i 17,6 milioni di euro all’anno. Questo è un dato incoraggiante, ma esistono ampi margini di miglioramento.

Civitavecchia a confronto con altre realtà: le sfide da affrontare

Pur essendo una cifra considerevole, i produttori locali di Civitavecchia devono affrontare una dura realtà. A Genova, ad esempio, la percentuale di forniture provenienti da produttori locali è del 38%, abbastanza superiore rispetto al 16% di Civitavecchia. Qui, il fatturato complessivo è di 60 milioni di euro, ma grazie alla maggiore incidenza di prodotti locali, circa 22,8 milioni di euro rimangono nel territorio.

Questa comparazione evidenzia che ci sono opportunità di espansione e sviluppo per i produttori locali di Civitavecchia. L’obiettivo deve essere quello di incrementare la propria quota di mercato, per migliorare non solo i guadagni, ma anche per contribuire alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’attenzione a una maggiore valorizzazione delle risorse e dei prodotti tipici, unita a una strategia di marketing efficace, potrebbe favorire un importante incremento del fatturato.

La sfida è aperta, e l’industria del food potrebbe rappresentare una svolta positiva per l’economia locale, fornendo nel contempo ai turisti un assaggio autentico delle tradizioni culinarie della zona.

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