Clamorosa rapina a Rondissone: processo in corso per tre giovani accusati di furto aggravato

Clamorosa rapina a Rondissone: processo in corso per tre giovani accusati di furto aggravato

Il furto di 196 mila euro a Rondissone, avvenuto il 14 gennaio 2021, coinvolge tre imputati in un processo complesso, con indagini che rivelano una pianificazione meticolosa e risvolti giuridici incerti.
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Clamorosa rapina a Rondissone: processo in corso per tre giovani accusati di furto aggravato - Gaeta.it

Il furto avvenuto il 14 gennaio 2021 a Rondissone ha scosso l’opinione pubblica, non solo per il valore del bottino, che ammonta a 196 mila euro, ma anche per le modalità con cui è stato perpetrato. Un processo complesso è attualmente in corso, riguardante Romano Cuccuru, Giuliano e Dean Husovic, accusati di essere gli autori di un’incredibile rapina a un furgone portavalori di Securitalia, avvenuta sotto gli occhi dei passanti. L’udienza che doveva chiarire ulteriormente la situazione legale dei tre imputati ha subito un rinvio, gettando un’ombra di incertezza su questo caso che già presenta numerosi risvolti giuridici e investigativi.

La rapina: come si è svolto il colpo al portavalori

Il 14 gennaio 2021, il furgone di Securitalia stava svolgendo la consueta raccolta di incassi dalla rete di caselli lungo l’autostrada Torino-Milano, per conto di SATAP S.p.A., concessionaria ANAS per quel tratto autostradale pare fino al 2026. Dopo una lunga giornata di lavoro, il furgone si è fermato presso un’area SATAP a Rondissone per un’ultima tappa. Approfittando di un momento di distrazione, i due rapinatori hanno agito con rapidità: hanno bloccato il cancello d’ingresso utilizzando un cono di gomma e sono riusciti a forzare il portavalori, portando con sé una somma ingente di denaro.

Le modalità di esecuzione del colpo evidenziano una pianificazione meticolosa. Infatti, i ladri avevano iniziato a seguire il furgone sin dai caselli di Milano, un’azione che ha garantito loro un inseguimento di quasi 100 chilometri. Ciò dimostra la preparazione e l’intenzione di evitare di essere identificati o bloccati durante la fuga. La rapidità e l’audacia con cui è stato condotto il furto hanno immediatamente richiamato l’attenzione delle autorità, avviando un’inchiesta per identificare i responsabili.

Le indagini: sorveglianza e tecnologia al servizio della giustizia

Le indagini, avviate subito dopo il furto, hanno utilizzato diverse tecniche investigative per rintracciare i responsabili. L’analisi delle telecamere di videosorveglianza è stata cruciale: attraverso questo strumento, gli investigatori sono riusciti a recuperare le targhe del veicolo utilizzato dai rapinatori, identificando il proprietario dell’auto. Successive verifiche sono state condotte tramite tabulati telefonici, che hanno condotto all’individuazione di Dean Husovic, accusato di favoreggiamento. Secondo le accuse, ha prelevato i due rapinatori nei pressi di Vercelli, dove l’auto utilizzata per il furto era stata abbandonata.

Le indagini hanno anche svelato che i due rapinatori si erano recati in un bar di Vercelli, utilizzando il telefono del barista per contattare Husovic e sollecitare il suo arrivo. Questa catena di eventi ha permesso agli inquirenti di costruire un quadro coerente sulla dinamica del crimine, tracciando i movimenti dei sospetti e collegando i diversi elementi raccolti durante le indagini.

Sviluppi del processo e implicazioni giuridiche

Il processo attualmente in corso ha visto la parte civile, rappresentata dall’avvocato Edoardo Pacia per conto di Securitalia, che si è costituita per tutelare i suoi interessi, considerando di essere l’unica parte danneggiata dal furto. Rilevante è anche il ruolo di SATAP, che, dopo aver ricevuto un risarcimento di 96 mila euro dalla propria assicurazione, ha ritirato la querela. Tuttavia, l’udienza odierna, inizialmente dedicata all’esame delle responsabilità individuali, è stata rimandata a causa dell’irreperibilità di Romano Cuccuru, il quale risulta scomparso dopo la revoca della misura cautelare.

Le complicazioni giuridiche si espandono ulteriormente, con l’avvocato Pacia che ha suggerito che il capo di imputazione potrebbe essere ampliato. Nonostante il ritiro della querela da parte di SATAP, i fatti potrebbero essere inquadrati come furto in abitazione, una categoria che secondo recenti interpretazioni giuridiche potrebbe scaturire anche in luoghi di lavoro. Un simile cambio di qualificazione permetterebbe di procedere a prescindere dalla querela, mantenendo in piedi le accuse contro gli imputati. Il prossimo futuro del processo resta quindi incerto, ma destinato a proporre dinamiche giuridiche di interesse.

Ultimo aggiornamento il 28 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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