Claudia Pagès trionfa al Premio illy SustainArt 2025 con opere ispirate alla memoria storica

Claudia Pagès trionfa al Premio illy SustainArt 2025 con opere ispirate alla memoria storica

Claudia Pagès, artista di Barcellona, vince il XVIII Premio illy SustainArt ad ARCOmadrid con opere che esplorano memoria e storia attraverso la luce e materiali delicati.
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Claudia Pagès trionfa al Premio illy SustainArt 2025 con opere ispirate alla memoria storica - Gaeta.it

Claudia Pagès, artista originaria di Barcellona, ha raggiunto un traguardo significativo vincendo il XVIII Premio illy SustainArt di illycaffè, presentato durante la 44ª edizione della Fiera Internazionale d’Arte ARCOmadrid. Questa manifestazione, uno degli eventi più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo, ha visto la partecipazione di talenti di spicco ed emergenti, rendendo il riconoscimento di Pagès ancora più rilevante.

Le opere premiate e la loro genesi

Il lavoro premiato da Claudia Pagès comprende due creazioni distinte che esplorano la memoria degli spazi attraverso iscrizioni e simboli storici trovati su strutture antiche. L’ispirazione che ha guidato l’artista è emersa dalle antiche cisterne di Xàtiva, un luogo pregno di Storia. Le opere si concentrano su un’analisi della storia, dell’acqua e della memoria, esaminando come gli spazi protettivi, come mura e castelli, interagiscano con il tempo e l’ambiente circostante.

Pagès utilizza fogli di carta fatti a mano per costruire intricate opere che evocano il passato. La scelta del materiale non è casuale. La connessione tra le antiche cartiere e le località che preservano le iscrizioni storiche è alla base della sua ricerca artistica. Le due opere, denominate “Muro de dos caras” e “Xàtiva”, si presentano come labirinti in filigrana, ricche di dettagli e significati nascosti.

Il valore di queste creazioni non risiede solo nella loro estetica, ma anche nella loro capacità di raccontare storie. Ogni dettaglio è pensato per trasmettere un messaggio profondo sulla fragilità della memoria e sulla necessità di preservare il passato, facendo luce su storie dimenticate.

L’importanza della luce nelle opere di Pagès

Uno degli elementi distintivi della produzione artistica di Claudia Pagès è l’uso della luce. Essa non è semplicemente un dettaglio estetico, ma un componente fondamentale che rivela la struttura interna delle sue opere. La luce, filtrata all’interno di una scatola, svela le trame nascoste della memoria, illuminando le storie che la carta porta con sé. Questo aspetto del suo lavoro serve a sottolineare come il passato necessiti di essere ri-valutato e portato alla luce per evitare l’oblio.

Pagès considera questa capacità di illuminare come un simbolo della fragilità della memoria e della carta stessa. La sua scelta di utilizzare un materiale così delicato riflette la sua consapevolezza riguardo al valore effimero delle storie e delle esperienze umane, ponendo l’accento sulla necessità di prenderne cura. L’interazione tra luce e oscurità diventa quindi una metafora della vita, dove è fondamentale far emergere la verità dalla penombra.

Il percorso formativo e le sue esposizioni

La formazione di Claudia Pagès si è svolta all’Università di Barcellona, dove ha conseguito una laurea in Belle Arti, seguita da un Master in Fine Arts presso il Sandberg Instituut di Amsterdam. Questa preparazione accademica ha fornito le basi per un percorso artistico già ricco di successi. Oltre alla vittoria del Premio illy, il suo lavoro è stato esposto in contesti di grande prestigio internazionale.

Nel 2024, Pagès ha partecipato a Manifesta 15 a Barcellona e nel 2023 ha esposto presso la Fundació Joan Miró. Le sue creazioni hanno raggiunto importanti sedi artistiche come il Sculpture Center di New York e l’IVAM di Valencia. Negli ultimi anni ha anche ricevuto il Premio Ojo Crítico per le Arti Visive e ha preso parte a residenze artistiche in gran parte delle più celebri città europee, mostrando così un’ampia e crescente presenza nel panorama culturale contemporaneo.

Inoltre, i prossimi anni vedranno Pagès in residenza presso l’EMPAC di Troy, negli Stati Uniti, mentre il suo lavoro sarà visibile a Londra presso Chisenhale, a Stoccolma all’INDEX e in una collettiva a Seoul sotto la curatela di Chus Martínez. Le future esposizioni promettono di consolidare ulteriormente il suo ruolo nel mondo dell’arte contemporanea.

Giuria e riconoscimenti

La selezione dell’opera vincitrice è stata a cura di una giuria composta da nomi di spicco nel panorama artistico. Tra i membri, figure come Imma Prieto, direttrice della Fundació Tàpies, e Javier Díaz-Guardiola, critico d’arte di ABC. Questo riconoscimento da parte di esperti del settore non solo evidenzia il talento di Pagès, ma anche la crescente importanza delle sue opere e dei temi che affronta, contribuendo così a una riflessione più ampia sulla cultura e sulla storia.

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