Claudio Baglioni, leggenda della musica italiana, esprime il suo pensiero sul futuro della musica contemporanea in occasione della presentazione del suo ultimo evento, ‘ATuttoCuore – plus ultra’. Il cantautore romano, previsto in scena con otto concerti all’Arena di Verona dal 19 al 28 settembre 2023, riflette sulle tendenze musicali attuali e sul suo personale percorso artistico. Annunciando la sua intenzione di ritirarsi nel 2026, Baglioni racconta alle cronache il suo legame con la musica e racconta le sue aspirazioni future.
Riflessioni sulla musica contemporanea
Un’analisi critica del rap e della trap
Claudio Baglioni non nasconde le sue preoccupazioni riguardo alla musica odierna, in particolare verso il rap e la trap. Secondo il cantautore, queste correnti musicali, pur essendo peculiari per il momento storico in cui viviamo, non hanno le carte in regola per diventare dei veri e propri classici. “Molto del rap e anche del trap non resterà,” afferma, sottolineando come questi generi siano fortemente legati alle esperienze personali e alle peculiarità della contemporaneità. Per Baglioni, l’arte musicale dovrebbe riuscire a trascendere il tempo e a connettersi con le emozioni universali, ma le attuali produzioni sembrano più focalizzate su istanti fugaci di celebrità e successo immediato.
Il suo rammarico è evidente: “Si perderà la memoria di un momento.” Baglioni osserva con dispiacere come, in un mondo che cambia rapidissimamente, possa sfuggire la capacità della musica di rimanere nel cuore delle persone. Le sue parole invitano a riflettere sull’importanza di preservare la memoria musicale, una questione di grande rilevanza nell’epoca della rapida obsolescenza dei contenuti.
Un addio alle scene nel 2026
Durante l’intervista, Baglioni ha anche parlato del suo imminente ritiro dalla scena musicale, previsto per il 2026. Il cantautore ha scherzato sul fatto che l’idea di tornare a Sanremo non è mai stata nelle sue priorità, avendo avuto delle resistenze anche nel suo primo tentativo. Ciò che è certo, è che l’Arena di Verona sarà l’ultimo palcoscenico nel quale si esibirà in otto indimenticabili date. “Inimmaginabile al momento un ritorno, perché questo è un evento unico,” ha commentato, evidenziando l’importanza e l’unicità di queste prestazioni.
Le ultime esibizioni di Baglioni si preannunciano maestose e ricche di dettagli: circa seicento costumi, un nutrito gruppo di artisti sul palco, comprensivo di polistrumentisti e performers, e una scenografia che promette di stupire, incorporando effetti speciali e ispirazioni teatrali.
Una nuova era creativa
Il futuro artistico di Baglioni dopo il ritiro
Claudio Baglioni non si fermerà però con il ritiro. Sebbene sia in procinto di chiudere un capitolo importante della sua vita artistica, il cantautore ha piani ambiziosi per il futuro. “Mi piacerebbe dedicarmi alla musica in una dimensione più profonda,” ha dichiarato. Sente la necessità di approfondire gli studi sulla dottrina musicale e sull’armonia. L’idea di un “teatro totale” rappresenta un suo sogno: un mondo in cui la musica e il teatro possano fondersi in un’esperienza unica e coinvolgente.
Nonostante il suo talento per la musica, Baglioni ha escluso la possibilità di lavorare nel mondo del cinema, pur non disdegnando la scrittura di colonne sonore. Ha rivelato di avere una modesta esperienza nel settore, partecipando a un film sui scienziati. La sua curiosità però lo spinge a considerare nuovi progetti e collaborazioni, mentre il mondo dell’architettura non rientra nei suoi piani futuri.
Riflessioni sui rimpianti e le opportunità artistiche
Nel corso della conversazione, Baglioni ha accennato anche ai suoi rimpianti, tra cui il fatto di non aver mai cantato alla Scala di Milano, un “tempio sacro” della musica classica. Nonostante abbia avuto delle opportunità, alla fine ha deciso di rinunciare. “La voglia di cantare lì c’è, sfido chiunque,” ha affermato con determinazione.
Riguardo al futuro, Baglioni ha ricevuto diverse proposte per consulenze artistiche e direzioni di progetto, ma ha espresso cautela. Per lui, è essenziale saper gestire adeguatamente ruoli e responsabilità nel settore musicale. “C’è tanto fumo e poco arrosto,” ha chiosato, dimostrando una certa inclinazione per l’ironia. Mentre il 2026 si avvicina, il cantautore romano continua a lavorare a nuovi progetti e a valutare ulteriori opportunità.
Con questi eventi in programma, gli amanti della musica possono essere certi che non vedranno l’ultima esibizione di Baglioni come un semplice addio, ma piuttosto come un nuovo inizio in un percorso di continua esplorazione musicale.