Il 9 e 10 marzo, il Cocoricò di Riccione ospiterà una festa memorabile per celebrare i 100 giorni dalla maturità. L’evento non si limiterà al divertimento, ma si contraddistinguerà per un’importante iniziativa ecologica. Federica Rubino, amministratore di Jam Group e co-organizzatore, ha annunciato che verranno riciclate sei tonnellate di plastica, trasformandole in biocarburante. Un passo fondamentale per l’ambiente che intende trasmettere un messaggio forte e chiaro sull’importanza della sostenibilità.
L’importanza della sostenibilità nell’evento
L’iniziativa assunta dagli organizzatori non è solo simbolica, ma rappresenta un tentativo concreto di minimizzare l’impatto ambientale di un evento che coinvolgerà oltre 6 mila studenti dalle regioni di Marche, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria. Ogni partecipante contribuirà, in media, con un chilogrammo di plastica, generando un’ondata di rifiuti che si cerca di controllare. “Abbiamo voluto renderlo a impatto zero per l’ambiente”, ha dichiarato Rubino. La scelta di riciclare quantità significative di plastica non è soltanto un gesto di responsabilità, ma anche un modo per dimostrare che eventi di grande portata possono essere organizzati in modo sostenibile.
Questo approccio all’eco-sostenibilità non solo riduce i danni ambientali generati dall’evento, ma rappresenta anche un modello da seguire per le manifestazioni future. La consapevolezza ambientale, soprattutto tra i giovani, sta diventando sempre più cruciale e organizzazioni come Jam Group si fanno portavoce di questo cambiamento. Con ogni plastica riciclata, l’iniziativa segna un passo avanti verso la promozione di stili di vita più attenti e responsabili.
Un evento che segna una transizione importante
La festa dei 100 giorni non è solo un momento di celebrazione, ma rappresenta una transizione significativa nella vita degli studenti, segnando il passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. Rubino sottolinea come l’incontro di questi giovani possa diventare un’importante opportunità di comunicazione e sensibilizzazione riguardo questioni cruciali come la sostenibilità ambientale. “Questa iniziativa vuole dimostrare che la movida può essere molto più che semplice divertimento”, ha affermato.
In un momento determinante per la loro crescita personale, i ragazzi non solo festeggeranno, ma saranno anche sensibilizzati su temi vitali. L’evento diventa, dunque, un’opportunità di apprendimento e consapevolezza, integrando divertimento e responsabilità sociale in un’unica esperienza. Consapevoli della loro influenza, i giovani partecipanti possono imparare quanto il loro contributo possa fare la differenza.
Impegno e costi: la sfida di un evento eco-friendly
Dietro a un’iniziativa come quella del Cocoricò c’è un notevole impegno organizzativo. Rubino ha messo in evidenza come purtroppo, la scelta di rendere l’evento a impatto zero rappresenti anche un costo significativo. I responsabili dell’evento hanno deliberatamente calcolato delle stime larghe nel considerare la plastica raccolta, anticipando una media di 1 kg a persona. Questo attento calcolo sottolinea la loro volontà di affrontare bene la questione dello smaltimento dei rifiuti.
Nonostante l’onere economico, Rubino chiarisce l’importanza di prendere questa decisione, affermando che il pianeta “ha già pagato troppo per noi”. Sperimentando in precedenti eventi più piccoli, l’organizzazione ha potuto raccogliere dati utili e confermare che un approccio sostenibile è realizzabile anche in manifestazioni di grande portata. L’intento è di lasciare un’impronta positiva, dimostrando che il piacere può essere coniugato con la coscienza ecologica.
Un’idea innovativa e produttiva che sembra voler scuotere le coscienze e preparare i giovani a pensare condividendo momenti di vita insieme e riflettendo sull’eredità che lasceranno alle generazioni future.