L’Italia si trova in una situazione di crescente preoccupazione riguardo alla revisione del Codice della Strada, che, secondo 26 associazioni e fondazioni italiane, mette a rischio la sicurezza stradale e si distacca dall’obiettivo globale di riduzione degli incidenti, come evidenziato dalla campagna delle Nazioni Unite “Streets for life“. La questione è stata portata all’attenzione di Jean Todt, inviato ONU per la Sicurezza Stradale, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Preoccupazioni delle associazioni
Le associazioni e le fondazioni hanno espresso forti preoccupazioni riguardo agli impatti definibili negativi della proposta di riforma. In una lettera indirizzata a Jean Todt, diverse organizzazioni hanno delineato i principali punti critici del nuovo Codice della Strada. “Abbiamo scritto a Jean Todt perché siamo molto preoccupati,” hanno affermato Marco Scarponi e Stefano Guarnieri, familiari di vittime della strada. La riforma, a loro avviso, potrebbe portare a un aumento del numero di incidenti, anziché alla tanto auspicata diminuzione.
Una delle principali critiche mosse al nuovo Codice riguarda l’aumento dei limiti di velocità su alcune strade, una misura che potrebbe compromettere gravemente la sicurezza stradale. Tra le altre questioni problematiche sollevate, ci sono restrizioni sull’installazione degli autovelox, che rappresentano uno strumento fondamentale per il controllo della velocità , e la limitazione dei benefici delle zone a traffico limitato. Inoltre, la nuova norma prevede una riduzione dell’autonomia dei Comuni nel gestire le questioni di sicurezza stradale, costringendo a una centralizzazione che potrebbe non tener conto delle specifiche esigenze locali.
Proposte concrete per una riforma più sicura
Le associazioni che rappresentano i familiari delle vittime non si limitano a esprimere preoccupazione, ma hanno anche presentato delle proposte concrete per migliorare il testo del Nuovo Codice della Strada. In vari interventi presso la Camera dei Deputati, è emerso che, nonostante le loro raccomandazioni e suggerimenti, nessuna modifica significativa è stata accolta. “Se il ministro Salvini e il presidente Meloni vogliono davvero salvare vite in strada, devono dimostrarlo concretamente,” hanno dichiarato, chiedendo che le loro proposte di emendamenti vengano accolte al Senato.
L’apporto delle associazioni assume una rilevanza cruciale non solo nella sensibilizzazione riguardo ai temi della sicurezza stradale, ma anche nel promuovere un dialogo continuo con le istituzioni. Questo approccio rappresenta un passo verso una legislazione più responsabile, che tenga in considerazione l’opinione di chi ha vissuto tragedie legate agli incidenti stradali. La loro richiesta è evidente: è necessario un riesame profondo delle norme proposte, al fine di evitare un ulteriore aggravamento di una situazione già allarmante.
La posizione politica e le preoccupazioni per il futuro
A supporto dell’appello delle associazioni, Alessio D’Amato, responsabile Welfare della segreteria nazionale di Azione e promotore della proposta di legge “Lazio Strade Sicure“, avverte che con la nuova riforma, esiste un rischio concreto di sorpassare gli obiettivi europei di azzerare il numero delle vittime sulla strada. D’Amato ha messo in evidenza il fatto che senza l’ascolto delle istanze di chi vive quotidianamente i disagi legati alla sicurezza stradale, il nuovo approccio potrebbe finire per aggravare ulteriormente la situazione.
La posizione di D’Amato e delle associazioni integra un coro di allerta che si estende oltre i confini del dibattito politico. C’è un forte bisogno di un approccio collaborativo per affrontare le problematiche legate alla sicurezza sulle strade, e il messaggio è chiaro: è essenziale avere il coraggio di fermarsi e riconsiderare le decisioni in corso, prima di adottare misure che possono avere conseguenze deleterie. I progressi in questo campo non possono basarsi sulla propaganda superficiale, bensì devono derivare da scelte informate e mirate, capaci realmente di incidere sulla sicurezza di tutti.