Cold case risolto: l’omicidio di Tommaso Covito e i nuovi sviluppi dopo oltre vent’anni

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Cold case risolto: l'omicidio di Tommaso Covito e i nuovi sviluppi dopo oltre vent'anni - Fonte: Cronachedellacampania | Gaeta.it

Il duplice omicidio di Tommaso Covito, avvenuto il 12 novembre 2000 a Santa Maria la Carità, è un tragico capitolo che ha segnato la storia della camorra a Castellammare di Stabia. Covito, una delle molte vittime in un contesto di violenza e lotte tra clan, aveva allertato la famiglia sui pericoli imminenti, indicando esplicitamente i presunti responsabili. Dopo più di vent'anni, le indagini hanno preso una nuova piega con l'arresto di due figure chiave, Luigi Di Martino, noto come Gigino 'o profeta, e Gennaro D’Antuono, figlio di Carmine. Questa vicenda rimane un esempio chiaro delle complicate dinamiche interne al crimine organizzato.

La testimonianza di Tommaso Covito e il contesto dell’omicidio

Gli avvertimenti di Tommaso Covito

Prima del suo tragico assassinio, Tommaso Covito aveva espresso la preoccupazione per la sua vita, rivelando a sua sorella di essere consapevole di essere in pericolo imminente. Nelle sue parole, lasciò intendere che i responsabili della sua possibile morte sarebbero stati "Gigino ‘o profeta e Gennaro, ‘figlio ‘e Carminuccio da Varano". Questi nomi rappresentano figure di spicco del clan Cesarano, notoriamente coinvolti nella camorra locale. L’omicidio di Covito è avvenuto in un contesto di sanguinose lotte tra clan, dove il controllo del mercato della droga era al centro di conflitti letali.

La dinamica del crimine organizzato

Il clan Cesarano, di cui Luigi Di Martino era un elemento di spicco, ha da sempre avuto un’influenza significativa nel territorio di Castellammare. È fondamentale comprendere come le rivalità tra clan a Castellammare abbiano influenzato il comportamento di Covito e, in ultima analisi, portato al suo assassinio. Lo spaccio di droga a Ponte Persica era un affare che stava crescendo e Covito, come pregiudicato con ambizioni di espansione, rappresentava una minaccia per l'ordine esistente. Questo contesto ha acceso la miccia che ha portato Ferdinando Cesarano a ordinare l’omicidio.

Gli arresti di Luigi Di Martino e Gennaro D’Antuono

La cattura e l’analisi della nuova indagine

Nel 2023, a distanza di oltre vent'anni dall’omicidio di Covito, l'arresto di Luigi Di Martino, alias Gigino 'o profeta, rivela una nuova luce sulla vicenda. Non solo è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare per l'omicidio, ma anche Gennaro D’Antuono è stato arrestato, segnando un momento cruciale nelle indagini. Le autorità si erano già mosse nel 2003 con le prime accuse contro Di Martino, le quali erano state annullate in sede di Riesame, ma ora, grazie a nuove evidenze e testimonianze, il caso sta prendendo una piega decisiva.

La testimonianza di Antonio Esposito

Nel corso degli anni, diversi collaboratori di giustizia hanno fornito informazioni dettagliate sul crimine organizzato a Castellammare. Una testimonianza fondamentale è quella di Antonio Esposito, noto come Tonino 'o biondo, che nel 2006 ha confessato di essere stato uno degli esecutori materiali dell’omicidio di Covito. Questa rivelazione ha contribuito a costruire un quadro più chiaro della situazione. Esposito ha identificato Di Martino e altri complici, rivelando dinamiche interne al clan Cesarano. Tuttavia, i dettagli forniti da un altro pentito, Giuliano Saturnino, hanno ulteriormente complicato la narrativa, mostrando come la verità fosse sfuggente e influenzata da molti fattori.

Il movente dell’omicidio e le sue implicazioni

La lotta per il controllo del mercato della droga

La competizione per il predominio nel mercato della droga è stata al centro del conflitto tra Covito e il clan Cesarano. Secondo gli inquirenti, Covito desiderava espandere la propria influenza e il suo operato avrebbe potuto minacciare la stabilità del clan, che non vedeva di buon occhio intrusioni nel proprio territorio. Questo conflitto di interessi è stato sufficiente a generare una reazione letale, suggerendo che la vita di Covito fosse in bilico molto prima che il suo destino si compisse.

L’eco di un omicidio dopo vent’anni

Oggi, l’esito di queste nuove indagini non porta solo a riaprire un caso irrisolto ma anche a mettere in luce le inevitabili conseguenze della violenza di un sistema mafioso che continua a infestare la comunità. Per Castellammare e le sue popolazioni, l'arresto di Di Martino e D’Antuono potrebbe rappresentare un passo importante nella lotta contro la camorra, ricomponendo pezzi di una storia di violenza e oppressione che ha segnato profondamente il territorio.

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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