Le recenti restrizioni riguardanti lo spandimento di concimi azotati e liquami zootecnici in Basilicata hanno sollevato preoccupazioni fra gli operatori del settore agricolo e zootecnico. Coldiretti Basilicata, insieme all’Associazione regionale allevatori, ha lanciato un appello alla Regione per modificare la normativa vigente, in particolare quella relativa ai periodi in cui è vietato l’uso di questi fertilizzanti. Questo intervento potrebbe avere un impatto significativo sulle pratiche agricole e sul benessere del comparto zootecnico lucano.
Le restrizioni attuali e la loro incidenza
Attualmente, la normativa regionale vieta lo spandimento di concimi azotati e liquami zootecnici nella finestra temporale che va dal 1 novembre al 15 febbraio nelle zone non vulnerabili. Questo divieto, sebbene pensato per tutelare l’ambiente e ridurre l’inquinamento, ha suscitato serie criticità tra gli agricoltori e gli allevatori. Le organizzazioni coinvolte sostengono che tali restrizioni non solo limitano le pratiche agronomiche, ma rischiano di infliggere ulteriori pressioni su un settore già sotto stress. Con diversi appelli rivolti all’assessore regionale Carmine Cicala, si spera in un intervento rapido per bilanciare le esigenze di sostenibilità ambientale con quelle economiche e operative degli agricoltori.
Motivazioni alla modifica delle norme
Coldiretti Basilicata ha evidenziato la necessità di rivedere le restrizioni temporali relative allo spandimento, alla luce di recenti sviluppi nel settore agricolo. L’organizzazione sottolinea come l’adozione di rese produttive e limiti di apporti di azoto più ristretti richieda di riconsiderare la normativa attuale. La proposta di modifica del periodo di divieto di spandimento di liquami e concimi mira a garantire una maggiore flessibilità operativa per gli agricoltori lucani, sostenendo così una produzione agricola sostenibile e competitiva.
Dettagli specifici della normativa proposta
Le attuali restrizioni impongono un divieto di utilizzo dei liquami zootecnici in diverse situazioni. In particolare, l’uso di irrigatori a lunga gittata e sistemi di distribuzione automatizzati è proibito, limitando ulteriormente le opzioni per gli agricoltori. Le modifiche proposte sugli intervalli di spandimento potrebbero andare a beneficio di diverse coltivazioni. Ad esempio, per i cereali autunno-vernini e altre colture come quelle arboree, è richiesto di riconsiderare il periodo di divieto, che attualmente va dal 15 novembre al 15 febbraio. La revisione di queste date permetterebbe di allineare le pratiche agricole alle necessità reali delle coltivazioni, favorendo anche una resa produttiva ottimale.
La richiesta di revisione della normativa coincide con una fase critica per il comparto agricolo, il quale deve affrontare sfide economiche e ambientali. Le organizzazioni chiedono un approccio più equilibrato, evitando che le normative diventino un ostacolo piuttosto che un supporto per il settore.
Va dunque chiarito che le modifiche proposte non sembrano solo una richiesta legata all’interesse diretto di alcuni gruppi, ma invece un passo verso la riforma di pratiche agricole che, se gestite correttamente, possono contribuire positivamente all’economia locale.
Ultimo aggiornamento il 5 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina