La Campania è scossa da un'emergenza che coinvolge il mondo agricolo e la sicurezza dei cittadini: l'aumento incontrollato della popolazione di cinghiali. Coldiretti Campania ha convocato un sit-in di protesta a Napoli, per mettere in evidenza i danni ingenti causati da questo fenomeno. Agricoltori, allevatori e privati cittadini parteciperanno attivamente per richiamare l’attenzione delle istituzioni e sollecitare azioni efficaci.
il sit-in di napoli: agricoltori in prima linea
la mobilitazione di una comunità
Venerdì mattina, a partire dalle ore 9, una folta delegazione di agricoltori, allevatori e zootecnici, accompagnati da cittadini esasperati, si radunerà davanti alla sede della Regione Campania, situata in via Santa Lucia a Napoli. La manifestazione rappresenta una risposta collettiva all'emergenza cinghiali, che sta colpendo duramente il settore primario della regione. Coldiretti Campania, l'organizzazione che rappresenta gli interessi degli agricoltori, ha deciso di agire per attirare l'attenzione delle istituzioni locali e nazionali sull'argomento.
L'invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che sono direttamente interessati o colpiti da questo problema, creando un’alleanza tra categorie agricole e cittadini. La protesta non è solo un atto simbolico, ma una richiesta concreta di supporto affinché vengano implementate misure efficaci per gestire la fauna selvatica.
il contesto della crisi
Il fenomeno dei cinghiali che invade i territori agricoli non è solo un problema di convivenza tra uomo e natura, ma ha ripercussioni dirette sull'economia locale. I danni alle coltivazioni, infatti, si traducono in una grave crisi per le aziende, molte delle quali si vedono costrette a chiudere. Coldiretti evidenzia che il proliferare di questi animali ha portato a un incremento degli incidenti stradali, con conseguenze spesso drammatiche per la sicurezza dei cittadini. La protesta di Napoli si inserisce quindi in un contesto più ampio di necessità di azioni concrete e tempestive.
il danno alla produzione agricola
danni stimati nell'ordine di milioni di euro
La scorsa settimana, un episodio emblematico ha messo in luce la gravità della situazione: un attacco ai ceci di Cicerale, un prodotto tipico della regione, ha causato danni per oltre trentamila euro. Questo non è un caso isolato. Coldiretti Campania ha riportato che nell’ultimo anno il comparto agricolo italiano ha subito perdite stimate in circa duecento milioni di euro. La devastazione dei campi di grano, orzo, mais, ortaggi e vigneti è diventata una costante preoccupazione per gli agricoltori della zona.
La questione cinghiali non è solo un problema locale; è un tema nazionale che richiede urgentemente l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata. È fondamentale che le istituzioni competenti prendano coscienza della situazione e attuino politiche efficaci, seguendo le linee guida del decreto interministeriale varato lo scorso anno.
testimonianze dai territori
I danni causati dai cinghiali non colpiscono solo l'economia agricola, ma anche la cultura e le tradizioni locali. Le aziende che si dedicano alla coltivazione di prodotti tipici si trovano a fronteggiare una crisi che, se non affrontata, potrebbe mettere a rischio l’identità gastronomica della Campania. Le comunità locali, legate alle tradizioni agricole, sono in allerta, preoccupate per il futuro delle loro attività.
La mobilitazione di Coldiretti Campania non rappresenta soltanto una battaglia per la salvaguardia delle coltivazioni, ma anche una richiesta di sicurezza per le famiglie e per i cittadini che si sentono sempre più minacciati dall'invasione di questi animali. La speranza è che il sit-in di Napoli possa rappresentare un momento di svolta, un appello che faccia eco nelle stanze del potere.
L'azione di Coldiretti è quindi un invito alla responsabilità da parte delle istituzioni, affinché la salute e la sicurezza delle comunità siano prioritari.
