Il leader di Coldiretti, Ettore Prandini, ha affrontato le criticità riguardanti il pagamento delle aziende agricole e gli investimenti già effettuati, durante un’assemblea tenuta a porte chiuse a Cagliari. Le sue dichiarazioni richiamano l’attenzione sulla futura politica agricola comune, evidenziando la necessità di una strategia ben definita per garantire certezze ai produttori locali.
Le preoccupazioni sull’efficacia dei pagamenti
Prandini ha sottolineato che ci sono numerose problematiche legate ai pagamenti attesi dalle aziende agricole, evidenziando l’urgenza di risolvere le incertezze che possono compromettere le operazioni quotidiane delle imprese. Molti agricoltori hanno già investito risorse e tempo, ma si trovano ora a fronteggiare rischi legati a tempistiche e modalità di pagamento che non garantiscono la stabilità necessaria. La sicurezza economica è un aspetto fondamentale per il settore, soprattutto in un contesto dove le fluttuazioni di mercato possono avere un impatto significativo sulla redditività delle aziende.
Inoltre, la scadenza del 2027 per la definizione della politica agricola comune si avvicina, e Prandini ha avvertito che è cruciale affrontare questo tema in maniera tempestiva. La mancanza di certezze può portare a decisioni affrettate e potenzialmente dannose per il settore, rendendo indispensabile un dialogo aperto e diretto con le istituzioni.
L’importanza della strategia per il futuro
L’assemblea di Coldiretti è stata l’occasione per discutere non solo delle attuali criticità , ma anche per tracciare una strategia rivolta al futuro del settore agricolo in Sardegna. Prandini ha rimarcato la centralità di alcune filiere agricole strategiche, fondamentali per il successo dell’economia locale. Queste filiere sono non solo importanti dal punto di vista economico, ma anche culturale e sociale per la comunità sarda.
Il leader di Coldiretti ha invitato a una riflessione profonda sulle politiche da adottare per valorizzare al meglio queste risorse. La Sardegna, grazie alla sua varietà di prodotti agricoli, ha un potenziale da sfruttare, e la futura politica agricola deve mirare a sostenere e sviluppare queste filiere in modo sostenibile e duraturo. Inoltre, è necessario che le scelte politiche garantiscano supporto e stabilità ai produttori, al fine di evitare situazioni di difficoltà economica.
Il dibattito preliminare verso il 2027
La scadenza del 2027 non è solo una data, ma rappresenta un punto di partenza per iniziare un confronto intenso su come la politica agricola comune dovrà evolversi. Prandini ha evidenziato che il dibattito è già aperto e che questo è il momento giusto per coinvolgere tutti gli attori del settore. L’obiettivo è creare un ambiente favorevole che permetta agli agricoltori di prosperare, attraverso decisioni condivise e basate su esigenze concrete.
Le prossime discussioni non riguarderanno solo gli aspetti finanziari, ma dovranno prendere in considerazione anche le sfide legate al cambiamento climatico, alla sicurezza alimentare e all’innovazione. Gli agricoltori sardi, in questo contesto, devono essere messi al centro delle decisioni per assicurare che le loro richieste e necessità siano ascoltate in sede istituzionale.
L’assemblea di Cagliari ha segnato un passo importante, non solo nel segno della consapevolezza delle criticità attuali, ma anche nella ricerca di un futuro migliore per l’agricoltura sarda.