Un nuovo accordo di collaborazione è stato recentemente firmato tra la Fondazione Telethon e la Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica della Lombardia. Questa intesa triennale mira a sostenere e promuovere la ricerca sulle malattie rare, una tematica di crescente importanza nel campo della medicina. L’accordo è stato presentato con una conferenza stampa che si è tenuta presso il Palazzo Lombardia a Milano, evidenziando l’impegno di entrambe le fondazioni nel migliorare la vita dei pazienti affetti da queste condizioni.
Un passo avanti per la medicina personalizzata
Durante l’evento, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha espressamente sottolineato come questa collaborazione rappresenti un avanzamento significativo verso una medicina più personalizzata e di precisione. Il governatore ha rimarcato l’importanza di rendere disponibili a tutti gli Enti sanitari il vasto patrimonio di ricerca e sperimentazione accumulato nel corso degli anni. Fontana ha posto l’accento sulla necessità di semplificare i processi burocratici, affinché ci siano regole chiare che facilitino la gestione e l’utilizzo dei dati, rendendo così più snello il percorso dalla ricerca alla pratica clinica.
Questa nuova direzione è indicativa di un impegno attivo per integrare i risultati della ricerca nella cura quotidiana dei pazienti. La sinergia fra enti pubblici e privati gioca un ruolo cruciale in questa trasformazione. La collaborazione mira a creare un ambiente in cui la ricerca possa tradursi in risultati tangibili per i pazienti, superando le barriere che a volte rallentano l’applicazione delle nuove scoperte.
Le opportunità di finanziamento per la ricerca sulle malattie rare
Uno degli aspetti salienti di questa intesa è il lancio di un bando congiunto per il finanziamento di progetti di ricerca pre-clinica sulle malattie genetiche rare. Quest’iniziativa ha suscitato un notevole interesse, portando alla presentazione di 196 progetti, di cui ben 95 provenienti dalla sola Regione Lombardia. La Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica ha messo a disposizione un contributo di 3 milioni di euro, mentre la Fondazione Telethon ha stanziato ulteriori 7 milioni. Questa iniezione di risorse è fondamentale per supportare la ricerca sui temi delle malattie rare, che spesso incontrano difficoltà nel ricevere finanziamenti adeguati a causa della loro specificità e rarità .
Questo bando non solo fornisce risorse economiche, ma rappresenta anche un’opportunità per i ricercatori di lavorare su progetti innovativi che potrebbero avere un impatto significativo sulla comunità . La selezione dei progetti sarà effettuata tenendo conto della loro qualità scientifica e del potenziale beneficio per i pazienti, accentuando così l’impegno reciproco delle fondazioni per il miglioramento della salute pubblica.
Il ruolo della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica
Andrea Donnini, presidente della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica, ha dichiarato che l’ente si impegnerà a continuare a formare alleanze con altre importanti realtà nazionali nel campo delle scienze della vita. Con oltre 100 progetti attivi nel 2024, la fondazione mira a continuare questo trend crescente, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati scientifici e le applicazioni pratiche della ricerca.
Donnini ha sottolineato che questo tipo di collaborazione è fondamentale per affrontare le sfide che le malattie rare pongono al sistema sanitario. Creare una rete efficace di cooperazione consente di potenziare l’innovazione e garantire che le scoperte scientifiche possano beneficiare direttamente i pazienti attraverso terapie mirate e avanzate.
Un futuro promettente per la ricerca biomedica
L’accordo tra Fondazione Telethon e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica non solo rappresenta un importante investimento nella ricerca sulle malattie rare, ma segna anche l’inizio di una nuova era nella collaborazione tra il settore privato no-profit e quello pubblico. Questa alleanza si propone di affrontare le sfide legate alla rarità di queste malattie, migliorando l’accesso ai fondi e alle risorse necessarie per la ricerca. Le attese sono alte, e l’impegno reciproco è chiaro, con l’obiettivo di portare avanti la lotta contro le malattie rare e offrire nuove speranze ai pazienti e alle famiglie colpite.