Collecorvino: un progetto educativo per abbattere le barriere culturali e fisiche

Collecorvino: un progetto educativo per abbattere le barriere culturali e fisiche

A Collecorvino si conclude il progetto “Sentinelle della Civiltà e Felicità”, che ha sensibilizzato i giovani sulle disabilità attraverso attività pratiche e testimonianze, promuovendo inclusione e empatia.
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Collecorvino: un progetto educativo per abbattere le barriere culturali e fisiche - Gaeta.it

A Collecorvino, il progetto denominato “Sentinelle della Civiltà e Felicità” si conclude oggi, portando un messaggio di sensibilizzazione e inclusione ai giovani. Questo percorso formativo, realizzato presso la scuola secondaria di primo grado con la Dirigente Natascia Verzella, ha visto la partecipazione attiva del Comune e del Sindaco Paolo D’Amico. L’obiettivo è stato quello di far comprendere agli studenti le realtà delle persone con disabilità, portando alla luce pregiudizi e barriere fisiche che quotidianamente affrontano.

L’importanza della formazione nella sensibilizzazione

Il progetto ha ricevuto il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Collecorvino, con il Sindaco D’Amico che ha espresso interesse per iniziative che favoriscono la consapevolezza riguardo alle disabilità. L’evento ha compreso una passeggiata empatica in carrozzina, durante la quale il Sindaco ha provato in prima persona le difficoltà che le barriere architettoniche possono comportare nella vita di tutti i giorni. Attività come queste sono essenziali per educare i giovani a riconoscere le sfide che altri devono superare quotidianamente, affinché possano diventare adulti più sensibili e responsabili.

Durante le lezioni, la parola è stata data anche a esperti del settore, come l’avv. Mariangela Cilli, che ha illustrato la convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. Queste sessioni sono state fondamentali per fornire agli studenti informazioni corrette e aggiornate, aiutandoli a comprendere l’importanza dei diritti e dell’inclusione sociale. La formazione mira non solo a informare, ma anche a formare una mentalità aperta e accogliente verso tutte le forme di diversità.

Testimonianze di studenti: un’esperienza trasformativa

Le voci degli studenti coinvolti nel progetto evidenziano il grande impatto che ha avuto su di loro. Mattia, della 1B, ha condiviso come i laboratori empatici e le attività di immedesimazione lo abbiano colpito particolarmente. “È stata un’esperienza a dir poco meravigliosa e commovente”, ha detto, riferendosi in particolare all’attività in cui ha vestito i panni di Paola Mastrangelo, una persona affetta da SLA. Questi momenti hanno permesso agli studenti di vedere il mondo da una prospettiva diversa, sviluppando empatia e comprensione.

Anche Alice, della 1C, ha espresso entusiasmo per i laboratori, sottolineando quanto sia facile, attraverso parole incaute, ferire emotivamente qualcuno. Gli studenti hanno appreso la rilevanza delle parole e come il linguaggio possa influenzare profondamente le relazioni umane. Il clima di riflessione ha portato a un dialogo critico su come le nostre azioni quotidiane possano avere un impatto grande sulla vita degli altri.

Cristiana, compagna di classe, ha parlato delle difficoltà pratiche che una persona con disabilità deve affrontare, osservando gli ostacoli sui marciapiedi. Le sue parole evidenziano l’importante lezione che gli spazi pubblici devono essere accessibili a tutti. La sua esperienza ha acceso in lei un desiderio di maggiore consapevolezza e attenzione alle esigenze degli altri, dimostrando quanto possano essere proficui tali progetti formativi.

Riflessioni finali e riconoscimenti

Nell’ultima parte del progetto, Lorenzo della 1B ha condiviso i suoi pensieri, affermando che l’incontro con temi emotivamente carichi ha reso l’esperienza ancora più profonda. Ha ringraziato il Sindaco e la sua Preside per aver sostenuto un’iniziativa così importante. Le sue parole rispecchiano ciò che molti altri studenti hanno sentito: un forte impatto emotivo, arricchito dalla consapevolezza di come le esperienze di vita siano diverse per ogni individuo.

La Dirigente Verzella ha sottolineato che il progetto di Ferrante dimostra l’importanza dell’educazione alla sensibilità. La formazione è fondamentale per creare un ambiente più inclusivo per tutti, in cui le differenze siano celebrate piuttosto che temute. La scuola, assumendo un ruolo attivo in questo processo, sta contribuendo a fabbricare un futuro dove l’empatia e la comprensione non siano solo idee astratte, ma esperienze concrete da vivere ogni giorno.

Infine, si ringrazia l’ortopedia Artes di Montesilvano per il supporto offerto, che ha consentito di realizzare la passeggiata empatica, rendendo così il progetto un’esperienza tangibile e memorabile.

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