Colossal Biosciences e il mistero del metalupo: realtà o manovra di marketing?

Colossal Biosciences e il mistero del metalupo: realtà o manovra di marketing?

Colossal Biosciences annuncia di aver modificato geneticamente un lupo grigio per replicare l’estinto enocione, sollevando interrogativi etici e scientifici sulla veridicità e le reali implicazioni di tali esperimenti.
Colossal Biosciences E Il Mist Colossal Biosciences E Il Mist
Colossal Biosciences ha annunciato di aver "riportato in vita" l'enocione, un canide estinto, modificando geneticamente un lupo grigio. Tuttavia, l'asserzione presenta dubbi scientifici e solleva interrogativi etici. Gli esperti avvertono che questa manipolazione non crea un vero enocione, ma una creatura con caratteristiche superficiali. L'azienda punta a clonare specie in pericolo, come - Gaeta.it

Colossal Biosciences ha fatto notizia annunciando di aver riportato in vita l’enocione, un canide estinto noto anche come “metalupo“. Questo annuncio ha suscitato entusiasmo e curiosità, evocando immagini dei lupi dell’universo di Game of Thrones. Tuttavia, la questione solleva interrogativi sulla veridicità di questa affermazione e sulle implicazioni etiche di tali esperimenti scientifici. Un’analisi approfondita rivela che la realtà è più complessa di quanto si possa immaginare.

cosa ha fatto realmente Colossal Biosciences?

L’azione di Colossal Biosciences è stata quella di modificare geneticamente un lupo grigio per assomigliare all’estinto enocione , adottando modifiche in 14 geni specifici. L’obiettivo era aumentare le dimensioni del corpo e della testa, mentre i comunicati dell’azienda affermano di aver scoperto che l’enocione fosse caratterizzato da pelo bianco. Tuttavia, questo dettaglio non ha fondamento scientifico. In assenza di pubblicazioni ufficiali, l’asserzione riguardante il colore del pelo rimane più un’eco della narrativa popolare che un dato accettato nel mondo scientifico.

L’idea di replicare l’aspetto di una specie estinta solleva inquietanti quesiti etici. È l’unico tentativo di tornare indietro nel tempo? Per molti esperti, non basta semplicemente ingrandire un animale per creare qualcosa di nuovo. Rappresenta una manovra più di marketing che di autentico progresso scientifico.

la vera natura di un metalupo

Fino al 2021, l’enocione era considerato un diretto antenato dei lupi, ma recenti ricerche genetiche hanno chiarito che esiste una separazione significativa tra le due specie. Aenocyon dirus non appartiene nemmeno al genere Canis, ma è stato riassegnato a un lignaggio distinto. Le differenze genetiche risalgono a circa sei milioni di anni fa, un intervallo sufficiente per generare peculiarità uniche e indelebili. Pertanto, un tentativo di manipolare geneticamente un lupo non produce un enocione ma semmai una creatura che condivide alcune caratteristiche superficiali.

Colossal ha risposto a critiche evidenziando che i concetti di specie sono classificazioni umane. Allo stesso modo, Jeremy Austin, direttore di un centro australiano per l’analisi di DNA antico, ha ribadito che questi presunti “metalupi” non rappresentano una nuova specie. Non rimane che riconoscere come Romulus, Remus e Khaleesi siano in effetti semplici lupi grigi, modificati geneticamente ma privi di un reale legame con l’enocione.

le ambizioni di Colossal: un aiuto per il lupo rosso?

Colossal Biosciences ha in programma di lavorare anche sulla clonazione di specie in pericolo, tra cui il lupo rosso . Promettendo di aumentare il numero di questi canidi e la loro diversità genetica, l’azienda sembra concentrarsi su un obiettivo più sensato. Tuttavia, il Wolf Conservation Center ha osservato che esistono metodi più efficaci per garantire la sopravvivenza dei lupi rossi. Le minacce principali derivano dall’attività umana, come incidenti stradali e caccia.

In un contesto in cui la clonazione non affronta direttamente le minacce ambientali, è lecito interrogarsi sul vero intento di Colossal. Nonostante l’azienda proclami di voler salvare il lupo rosso, la clonazione rischia di rivelarsi una mera soluzione commerciale a un problema che richiede azioni di conservazione più dirette e concrete.

i rischi di un marketing aggressivo

La comunicazione di Colossal Biosciences ha preso in prestito fortemente dall’universo di Game of Thrones, utilizzando nomi iconici come Khaleesi, Romulus e Remus per attirare l’attenzione. Questo approccio, pur attirando un pubblico appassionato, solleva interrogativi sulla serietà dell’azienda e sui suoi obiettivi. Per molti critici, la de-estinzione è più che un’idea affascinante; è una distrazione dai reali problemi ambientali.

La comparazione con “Jurassic Park” è efficace: l’idea di riportare in vita specie estinte rischia di distogliere risorse e attenzione da soluzioni efficaci nella conservazione della biodiversità. Colossal potrebbe involontariamente riprodurre i difetti di un’industria troppo ottimista e affascinata dalla tecnologia, senza capire l’importanza di affrontare il presente con soluzioni tangibili.

La storia del metalupo rimane un concetto avvincente che si scontra con la realtà della scienza e dell’etica animale. Mentre l’entusiasmo per la scienza continua a crescere, è fondamentale chiedersi cosa significhi realmente “riportare in vita” una specie e quali siano le responsabilità che questo comporta.

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