Colpo al narcotraffico a Pescara: due coniugi colpiti da ordinanza del tribunale

Colpo al narcotraffico a Pescara: due coniugi colpiti da ordinanza del tribunale

Il Tribunale dell’Aquila impone sorveglianza speciale a una coppia di Pescara, ritenuta centrale nel narcotraffico locale, e ordina la confisca dei loro beni per attività illecite.
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Colpo al narcotraffico a Pescara: due coniugi colpiti da ordinanza del tribunale - Gaeta.it

Un’importante operazione giudiziaria ha visto il Tribunale dell’Aquila emettere un’ordinanza che ha colpito duramente le reti del narcotraffico nel comune di Pescara. L’atto prevede la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno per tre anni nei confronti di un 31enne e una 23enne, entrambi residenti a Pescara e già noti alle Forze dell’Ordine. I due risultano essere figure chiave nella gestione di una fiorente piazza di spaccio situata nel quartiere Rancitelli.

L’indagine della Procura e i risultati ottenuti

L’azione legale è frutto di un’indagine approfondita condotta dalla Procura della Repubblica di Pescara, avviata grazie a una segnalazione della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri. Gli inquirenti hanno messo in luce la pericolosità sociale dei due coniugi, che erano già censiti in Banca Dati per reati contro il patrimonio e la persona. L’osservazione ha rivelato come lo spaccio avvenisse in un alloggio popolare in via Lago di Capestrano.

Le modalità di operazione degli spacciatori sono risultate particolarmente organizzate. Il flusso di acquirenti era impressionante, con un numero stimato di oltre 150 persone al giorno pronte ad acquistare droga. L’organizzazione non solo stabiliva le modalità di cessione degli stupefacenti, ma gestiva anche l’operatività del servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Un sofisticato sistema di videosorveglianza permetteva loro di monitorare costantemente l’area, mentre una cancellata in ferro agevolava la consegna della sostanza attraverso le grate, riducendo la possibilità di interventi delle Forze dell’Ordine.

Le misure di prevenzione e la confisca dei beni

Data la gravità della situazione, il Tribunale ha ritenuto indubbia la pericolosità sociale dei coniugi, applicando la misura prevista dall’articolo 1, comma lett.c, del decreto legislativo 159/2011. Le figure apicali coinvolte nella gestione della piazza di spaccio, hanno non solo minacciato la sanità pubblica, ma anche messo in pericolo la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. Oltre alla sorveglianza speciale, il tribunale ha ordinato anche la confisca di beni mobili a nome dei due coniugi, tra cui varie auto.

Le indagini patrimoniali hanno svelato un tenore di vita che appariva sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Il soggetto maschile era stato noto per il noleggio di auto di lusso e per un matrimonio di grande lusso, costato 15.000 euro per un pranzo a cui parteciparono 150 persone. Le ingenti disponibilità economiche risultavano non correlabili ai redditi leciti dichiarati, alimentando il sospetto sul loro reale modus vivendi.

I risultati della Procura della Repubblica

L’emissione di questa ordinanza rappresenta un importante successo per la Procura di Pescara, che ha dimostrato come le attività illecite di spaccio generassero redditi significativi, stimati addirittura in 5.000 euro al giorno. Gli effetti devastanti dell’operato di questi coniugi sulla comunità locale sono stati quantificati e messi sotto una lente di ingrandimento, con l’intento di fermare un ciclo di illegalità che coinvolgeva una vasta rete di consumatori.

Entrambi i coniugi sono stati condannati anche al pagamento delle spese legali relative al procedimento. Questo è un chiaro segnale che le autorità locali intendono mantenere alta l’attenzione contro i fenomeni di criminalità organizzata che continuano a minacciare la sicurezza e il benessere della comunità.

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